La Legge di Bilancio 2020 approvata dal Senato (e che presto lo sarà anche alla Camera) prevede uno stanziamento di venti milioni di euro per il 2021 per il marebonus, ossia il contributo al trasporto combinato strada-mare, che originariamente era noto come ecobonus (termine poi passato all'edilizia). E proprio su questa trasformazione interviene l'associazione degli autotrasportatori Trasportounito, secondo cui essa non riguarda solamente il nome, ma anche le modalità di erogazione. In una nota diffusa il 17 dicembre 2019, l'associazione afferma che a differenza dell'ecobonus, che era gestito direttamente dalle imprese di autotrasporto, il marebonus viene erogato direttamente all'armatore.
Teoricamente, le compagnie marittime dovrebbero girare il 70% delle somme ricevute agli autotrasportatori che imbarcano i loro veicoli sulle navi, a condizione che ogni impresa imbarchi più di 150 unità l'anno. Per il restante 30%, le compagnie dovrebbero fornire un rendiconto degli investimenti compiuti nei progetti che, secondo quanto prevede il ministero dei Trasporti, "devono essere pertinenti, congrui, effettivi, temporalmente riferibili, comprovabili, legittimi, contabilizzati e tracciabili". Inoltre, la compagnia dovrebbe dichiarare gli interventi sull'impatto ambientale e impegnarsi a "non incrementare immotivatamente i prezzi di listino praticati durante il periodo di incentivazione".
Secondo Trasportounito, il sistema non sta funzionando in questo modo, innanzitutto perché in questi giorni gli armatori hanno annunciato aumenti delle tariffe dei traghetti. Questa situazione "sta facendo esplodere, nelle politiche di incentivazione delle autostrade del mare, una contraddizione a dir poco clamorosa". Essa riguarda gli aumenti che saranno causati dall'introduzione obbligatoria, da gennaio 2020, del carburante a basso tenore di zolfo sulle navi, che ha costi notevolmente maggiori rispetto a quello attuale. Trasportounito spiega che "lo Stato si trova infatti a pagare gli armatori per inquinare di meno e gli armatori, intestatari dei contributi del marebonus, nel momento di porre in essere misure per ridurre l'inquinamento e investire, fanno bis (contributi e aumento record dei noli) facendo pagare il conto all'autotrasporto".
Quindi, l'associazione degli autotrasportatori chiede una verifica urgente da parte delle istituzioni interessate alla questione sulle modalità e utilità con cui vengono erogati gli incentivi. Il 20 dicembre, Trasportounito metterà a punto le azioni da intraprendere "sia sulle strade sia nei confronti delle istituzioni".
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