Si riduce ulteriormente la distanza in termini di capacità di stiva fra la prima e la seconda della classe (Maersk e Msc) mentre i primi venticinque vettori marittimi attivi al mondo controllano il 95% della capacità di trasporto container disponibile sul mercato. Inoltre, la nuova di capacità di stiva attualmente in costruzione presso i cantieri navali asiatici corrisponde a un 10% della flotta attualmente già disponibile in acqua: un valore, questo, che risulta ai minimi da diversi anni.
Lo rivelano le statistiche della classifica 'Top 25 container liner operators' stilata da Alphaliner e pubblicate da DynaLiners, che non registrano variazioni significative fra le prime dodici compagnie di navigazione attive sul mercato. Nella classifica delle Top 25 è entrata Unifedeer, grazie alla recente acquisizione di Feedertech, a spese di Salam Pacific che è uscita dal ranking.
Oggi la flotta mondiale di navi per il trasporto via mare di container ha una stiva totale di 23,6 milioni di teu, un valore in crescita del 3,9% rispetto a un anno prima, mentre il portafoglio ordini globale è cresciuto negli ultimi dodici mesi del 18,9%, pari a 2,3 milioni di teu. Al vertice della classifica rimane saldamente Maersk Line con una flotta di 707 navi operate (pari a 4.192.700 teu di capacità di stiva) e altre 18 nuove costruzione in ordine (42.7000 teu). In seconda posizione, anche se a distanza sempre più ravvicinata, insegue, Msc con una flotta già in acqua di 564 navi (3.757.500 teu) e altre 15 unità in ordine (256.300 teu). Seguono Cosco con una flotta operata di 2.938.600 teu, Cma Cgm con 2.692.000 teu e Hapag Lloyd con 1.717.900 teu.
Dalla sesta alla decima posizione si classificano One (221 navi e 1.581.400 teu), Evergreen (200 navi e 1.276.600 teu), Yang Ming (100 portacontainer per 646.600 teu), Pil (120 unità e 393.500 teu) e Hyundai Merchant Marine (63 portacontainer per 388.500 teu). Guardando al rapporto fra la capacità di stiva in costruzione e la flotta attualmente operata spiccano i dati relativi a Evergreen (per cui il portafoglio degli ordini corrisponde al 44% della capacità attualmente operata), Yang Ming (31%) e Hyundai che prevede di raddoppiare in teoria la propria flotta (108%). Meglio dire in teoria, perché nella realtà molte delle navi attualmente impiegate lasceranno spazio alle nuove costruzione una volta pronte a entrare in servizio.
Nicola Capuzzo
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