Dieci milioni di euro da investire in due anni, tra il 2020 e il 2022. L'interporto di Trento punta a potenziare il servizio di autostrada viaggiante (RoLa) come soluzione ponte per migliorare il flusso di traffico sull'asse del Brennero. Questo investimento, inserito all'interno di un programma più vasto e ambizioso per tutto il nodo di Trento, è previsto dal protocollo d'intesa siglato a fine 2019 dalle istituzioni locali e da RFI. Il cronoprogramma non ammette deroghe come ha ricordato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intervenuto con una comunicazione scritta per richiamare il gestore della rete ferroviaria nazionale a rispettare i tempi previsti per questo primo investimento concreto a favore dell'intermodalità trentina.
L'interporto di Trento si estende su una superficie complessiva di un milione di metri quadrati, il terminal ferroviario occupa un'area di 15 ettari ed è dotato di nove binari con capacità di scambio modale pari a 600mila veicoli industriali l'anno, per un totale di sedici treni al giorno (la metà dei quali si riferisce all'autostrada viaggiante). Il progetto di potenziamento del terminal RoLa prevede la costruzione di un nuovo fascio di tre binari lunghi 750 metri secondo lo standard europeo.
Ciò consentirà un aumento dei convogli dell'autostrada viaggiante che passerebbero dagli attuali otto (pari a 40mila veicoli industriali l'anno) fino a un limite teorico di 72 nel 2023, nove volte tanto. Il potenziamento e la razionalizzazione del terminal, significa anche dimezzare i tempi di movimentazione dei treni, ottimizzando carico e scarico. Ogni treno lungo 750 metri, contro gli attuali 550 metri in media, potrà caricare 33-34 veicoli invece di 21. Negli ultimi dieci anni l'interporto di Trento ha conosciuto investimenti sia pubblici sia privati per un totale di 360 milioni di euro.
Piermario Curti Sacchi
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