La proposta della Commissione Europea di modificare la Direttiva 92/106 sul trasporto combinato strada-rotaia delle merci si è arenata dopo mesi di discussione e il 29 gennaio 2020 la stessa Commissione ha annunciato il suo ritiro all'interno del Programma di lavoro 2020. La Commissione aveva inserito tale modifica all'interno del secondo Pacchetto Mobilità, un provvedimento che riguarda soprattutto il trasporto stradale e questa scelta era stata contestata dagli operatori ferroviari attraverso la loro associazione internazionale Uirr. L'unione delle società ferroviarie sostiene infatti che l'intermodalità non è una forma di trasporto stradale, ma una connessione tra diverse modalità e quindi richiede una trattazione autonoma.
Inoltre, la Uirr contesta la parte del primo Pacchetto Mobilità (in fase di approvazione), che modifica le norme sulla tratte stradali del trasporto combinato, ritenendole peggiorative rispetto all'attuale situazione. In particolare, l'associazione è contraria alla equiparazione tra le attività internazionali tutto-strada e quelle intermodali. La Commissione Europea ha quindi ritirato la sua proposta, presentata nel novembre del 2017, per stilarne una nuova che sarà presentata entro un anno, decisione che la Uirr ritiene positiva perché permetterà di migliorarla, ma continua a definire "disastrose" le conseguenze sul trasporto combinato che sorgeranno dal primo Pacchetto Mobilità.
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