Aumentano ancora i container che transitano sulle banchine del Portoporto di Trieste: nel 2019 sono cresciuti di nove punti percentuale rispetto all’anno precedente, toccando i 790mila teu. Lo annuncia il 13 febbraio l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, sottolineando che questa cifra è un record storico. Più in generale, lo scalo giuliano ha movimentato 62 milioni di tonnellate, più altri quattro milioni a Monfalcone. Restano stabili le rinfuse liquide a 43 milioni di tonnellate (+0,30%), mentre crescono quelle solide del +3%, raggiungendo 1,7 milioni di tonnellate. Il porto subisce però un calo rilevante del 20%, scendendo dalle 299mila tonnellate del 2018 alle 228mila dello scorso anno. Questo calo ha fatto scendere il volume delle merci varie del cinque percento e la movimentazione totale di 600mila tonnellate.
Per quanto riguarda i collegamenti con l’entroterra, il porto di Trieste prosegue la sua marcia sulla rotaia: nel 2019 ha movimentato diecimila treni, portando al 56% il traffico container trasportato in ferrovia verso l’entroterra. Ma anche autocarri e semirimorchi salgono sul treno: il 29% di tutti i camion imbarcati o sbarcati a Trieste (principalmente da e verso Turchia) sono stati trasferiti sui carro ferroviari. “Per quanto riguarda i treni i risultati raggiunti in questi anni sono stati estremamente incoraggianti, sia dal punto di vista della performance che ha portato al raddoppio dei numeri dal 2014 ad oggi da 5000 a 10mila treni, sia per quanto riguarda il percorso d’investimenti futuri nel settore ferroviario, che ammontano a 200 milioni di euro”, commenta il presidente dell'Autorità, Zeno D’Agostino. “Ora si aprono nuove sfide. Già nel 2019 sono partiti i cantieri di Campo Marzio. Ma il 2020 sarà l’anno dell’avvio dei lavori più importanti”.