Da quando è stata annunciata l’epidemia del coronavirus Covid-19 in Cina, a gennaio 2020, il trasporto marittimo di container ha perso 350mila unità, secondo una stima della società di ricerca danese Sea-Intelligence. Ciò è avvenuto, e continua ad avvenire ancora oggi, per diverse cause: dalla prolungata chiusura delle fabbriche cinesi anche dopo il termine delle feste del Capodanno, alla riduzione del personale dell’intera filiera logistica (dall’autotrasporto ai portuali in banchina) per le misure di quarantena imposte in ampie aree della Cina. Una situazione che secondo la società danese starebbe causando un danno economico complessivo alle compagnie marittime di 350 milioni di dollari la settimana. La ricerca ha rilevato che sono state cancellate al meno ventuno partenze dalla Cina verso l’America e dieci verso l’Europa, togliendo dalle navi, rispettivamente, 198.500 e 151.500 container. Sono cifre che avranno un forte impatto sulla prima trimestrale di quest’anno delle compagnie marittime, ma anche sull’economia globale.
La cancellazione delle partenze di portacontainer dalla Cina avrà ripercussioni anche in futuro, quando riprenderanno i traffici e non ci sarà abbastanza stiva per soddisfare la domanda. Sea-Intelligence raccomanda agli spedizionieri non solo di prevedere una riduzione dell’offerta di trasporto intercontinentale, ma anche un aumento dei noli. In tal modo, le compagnie marittime potranno recuperare in parte le perdite di questo periodo, che però sarebbero ribaltate sugli spedizionieri o sui loro committenti.
Ma il danno per le compagnie marittime viene anche da un altro fronte, quello della cantieristica. Come tutti gli impianti produttivi cinesi, anche i cantieri navali hanno prolungato la chiusura di Capodanno. Sono quindi ferme le costruzioni di nuove navi, comprese le portacontainer e, probabilmente ancora peggio, l'installazione degli scrubber sulle navi già in navigazione, ossia i sistemi che abbattano le emissioni degli ossidi d’azoto ai valori imposti dal primo gennaio 2020 dalla normativa Imo Sulphur Cap. VesselsValue valuta che i cantieri navali cinesi hanno in portafoglio la costruzione di 960 navi, mentre si prevede che i ritardi per l’installazione degli scrubber siano di circa tre settimane.
Il terzo elemento che sta causando problemi al trasporto marittimo di container è l’intasamento dei contenitori nei porti cinesi, a causa proprio dell’annullamento delle partenze e della riduzione dei traffici in export. Siamo all’emergenza in particolare per i container refrigerati, per i quali tutti gli slot con presa elettrica sono esauriti nei principali porti cinesi, ma vale anche per le spedizioni alla rinfusa. Il ministero dei Trasporti cinesi comunica che i magazzini refrigerati dei porti di Tianjin e Shanghai sono ormai saturi, consigliando alle compagnie marittime di dirottare le merci a temperatura controllata verso altri scali, come per esempio Shekou, Ningbo o Taican, almeno fino al 28 febbraio. Ciò sta causando il fermo delle esportazioni di tali merci da diversi Paesi del mondo.