“Adeguatezza delle infrastrutture per favorire l’importazione e l’esportazione delle merci che per il 67% avviene via terra e per il resto via mare”. È questa la richiesta principale che le imprese manifatturiere lombarde hanno avanzato al mondo della logistica delle merci attraverso Mario Castaldo, presidente del Gruppo Trasporti Logistica e Infrastrutture di Assolombarda, in occasione dell’evento Shipping orwarding & logistics meet industry, che si è svolto a Milano. “Nel 2019, l’80% dei progetti infrastrutturali in Italia è stato fermo o ripensato. Le opere andrebbero realizzate in tempi adeguati alle necessità delle imprese produttive perché oggi le inefficienze logistiche costano alle imprese italiane tredici miliardi di euro”, ha sottolineato il rappresentante di Assolombarda.
Le carenze e i ritardi infrastrutturali dell’Italia insomma affliggono pesantemente la capacità di import-export e la competitività delle imprese produttrici. “Il vantaggio geografico dell’Italia non può però rischiare di diventare un imbuto. Perché le imprese la logistica la vedono così”, ha aggiunto Castaldo durante il suo intervento. “E non parlo solo di organizzazione ma soprattutto di riorganizzazione nei collegamenti da e per i porti. Senza dimenticare poi il tema della vetustà delle infrastrutture. Anche al sud ci sono carenze infrastrutturali ataviche che vanno risolte e affrontate in maniera determinata”.
Le imprese lombarde rilevano invece che spesso i progetti e le richieste rimangono solo delle semplici enunciazioni cui non viene dato concreto seguito. “Nel frattempo, però, l’Italia ha perso quote di mercato sia sull’import che sull’export, nonostante nell’ultimo decennio gli interscambi commerciali siano cresciuti a livello mondiale nonostante la crisi. E questo perché alle imprese italiane servono infrastrutture competitive”, è stata la conclusione di Assolombarda.
Nicola Capuzzo