A una settimana dall’inizio dell’emergenza sull’epidemia della Covid-19 e le relative restrizioni che hanno colpito immediatamente il trasporto merci e la logistica, finalmente la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha convocato le confederazioni del settore. Lo ha fatto con una comunicazione del 27 febbraio, che convoca al ministero i rappresentati degli operatori e della committenza per le 15.00 di lunedì 2 marzo. All’incontro non parteciperanno le singole associazioni, bensì le confederazioni che le raccolgono, ossia Confindustria, Confetra, Assoporti, Assaeroporti, Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confitarma. Nella telegrafica lettera di convocazione, il Capo di Gabinetto scrive che l’ordine del giorno è “esaminare le diverse problematiche connesse all’emergenza legata al coronavirus e le difficoltà che le imprese stanno riscontrando sul fronte restrizioni”.
Su tale convocazione vale la pena di sottolineare due elementi. Il primo è che la riunione viene convocata per “corrispondere alle richieste di codeste associazioni”, quindi non per un’esigenza sentita dal ministero stesso, che probabilmente senza una settimana d’insistenza da parte degli operatori non avrebbe neppure ritenuto opportuno affrontare la questione. Cosa grave, considerando che la logistica è in prima linea durante le epidemie, sia come soggetto colpito, sia come fornitore di servizi. La seconda considerazione è che la convocazione non solo arriva in ritardo, ossia a una settimana dall’inizio dell’emergenza, ma prevede ulteriore tempo, perché la riunione è indetta tre giorni e mezzo dopo la convocazione. Bisogna ricordare alla ministra che il trasporto funziona (o s’inceppa) anche durante il fine settimana?