Il primo giorno di lavoro dopo l'emanazione del Decreto del presidente del Consiglio dell’8 marzo che dispone l’isolamento per la Lombardia e quattordici province e dopo il chiarimento che i veicoli industriali possono circolare da, per e dentro l’area posta soggetta a restrizioni, pare che l’autotrasporto stia procedendo in modo regolare. Lo ha affermato nel pomeriggio del 9 marzo il vice-presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, secondo cui “per il trasporto merci su gomma la situazione procede sostanzialmente in modo regolare, anche nelle zone rosse, nel rispetto dei decreti nazionali”. Uggè ha anche annunciato che Conftrasporto ha inviato ai ministeri competenti, alla Protezione Civile la disponibilità a distribuire tramite le sedi territoriali della Fai le mascherine alle imprese (e che devono essere fornite dalla Istituzioni): “A oggi gli autisti viaggiano indossando i dispositivi prescritti, dalle mascherine ai guanti monouso per la consegna della merce e della documentazione necessaria. Ma le scorte, soprattutto per quanto riguarda le mascherine, sono quasi esaurite”.
Uggè ha segnalato anche che bisogna aumentare i controlli sugli autisti “considerato il gran numero di quelli provenienti dai Paesi dell’Est che operano in Italia”, auspicando “una direttiva europea omogenea che indichi a tutti gli autotrasportatori dell’Ue come comportarsi e quali precauzioni prendere per poter garantire la consegna delle merci indispensabili, a cominciare dai beni di prima necessità”.
Sull’autotrasporto internazionale al tempo della Covid-19 è intervenuto anche il presidente di Anita, Thomas Baumgartner: “Si sta profilando una situazione difficile con pesanti ricadute sul settore dell'export, che rischia la paralisi. Al Brennero, il Governo austriaco ha deciso di effettuare controlli a campione sugli autisti e si prevedono possibili lunghe attese a incolonnamenti al confine, in uscita dall'Italia”. Per questo motivo, Baumgartner chiede al Governo austriaco di “rinunciare a tutte le misure contro il traffico di transito per permettere ai vettori italiani di portare le merci destinate al mercato del Nord Europa, senza ulteriori impedimenti”, concludendo che “il trasporto combinato non accompagnato, unica modalità di trasporto dove l'uomo non segue il carico, è la più adatta per impedire qualsiasi possibilità di contagio, ma da sola non ce la può fare per garantire la capacità trasportistica richiesta”.