Il coronavirus ha lasciato a terra migliaia di aerei per il trasporto di passeggeri, mentre cresce la domanda (e con essa le tariffe) del trasporto aereo delle merci, che i full freight non riescono a soddisfare. La conclusione è ovvia: portiamo le merci sugli aerei passeggeri e non solo nelle stive tradizionalmente dedicate al belly (che trasporta circa il 50% delle merci aeree), ma anche nella carlinga, al posto delle persone. Le soluzioni sono varie: dal semplice appoggiare i pacchi per terra e sui sedili ai container progettati proprio per adattarsi ai sedili (seat bag o seat box) fino alla parziale o completa rimozione di questi ultimi per creare una stiva.
Quest’ultimo fenomeno si sta ampliando al punto che alcune compagnie aeree hanno chiesto all’ente statunitense dell’aviazione FAA di approvare ufficialmente la possibilità di caricare le merci in carlinga, anche senza sedili. Per esempio, bisogna stabilire i le portate, la distribuzione del carico e i sistemi per fissarlo. Prima di approvare tale scelta, la FAA deve svolgere un’analisi tecnica e fornire le indicazioni per un trasporto sicuro in una parte dell’aereo progettata solo per le persone. Nel frattempo, le compagnie statunitensi stanno riempiendo solo le stive inferiori.
Air Canada però ha già iniziato la rimozione dei sedili e secondo la compagnia ciò permette a un B777-300 una portata utile di 89,6 tonnellate. La conversione degli apparecchi della compagnia canadese è svolta da Avianor, che rimuove 422 sedili e prepara il ponte per ospitare contenitori leggeri fissati con cinghie. L’ente canadese Transport Canada ha già approvato la conversione ed entro aprile saranno in volo i primi tre apparecchi modificati.
Anche in Europa le Autorità di volo stanno approvando il carico di merce in carlinga e il via libera è finora stato dato dalla’Autorità europea della sicurezza aerea alla modifica attuata da Baltic Colibri Aero e da J&C Aero su Airbus A320. È un contenitore che occupa una fila di tre sedili, con una capacità complessiva di 250 chilogrammi. Uno dei limiti di queste soluzioni è che non sempre possono essere adatte al trasporto di merci a temperatura controllata o pericolose.
Gli aerei passeggeri adibiti al trasporto delle merci stanno viaggiando sia come charter, sia come voli regolari. I charter sono usati in prevalenza per le spedizioni di prodotti sanitari nell’ambito della Covid-19 o sono noleggiati da multinazionali delle spedizioni (o da aggregazioni temporanee di spedizionieri). Il charter richiede però alcune complicazioni amministrative in termini di autorizzazioni al decollo, al sorvolo e all’atterraggio.
Questi apparecchi, anche senza sedili, non hanno certo la capacità e la portata dei full freight ma il loro uso nel cargo è conveniente con le tariffe attuali e comunque evita il costo dello stazionamento. D’altra parte ci vorrà molto tempo prima che il trasporto aereo dei passeggeri torni ai livelli precedenti alla pandemia di Covid-19 e non è detto che tutte le compagnie riusciranno a sopravvivere a questa tempesta.