I responsabili del terminal container Psa Pra’ del porto di Genova hanno comunicato ai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil la possibilità di attivare la cassa integrazione dal maggio, che potrebbe interessare 650 persone, sia operative sia in ufficio, fino a un massimo di zero ore. La richiesta è la conseguenza di un forte calo dei traffici causato dalla pandemia di Covid-19, rilevato fin da marzo e che continua ad aprile ed è prevedibile anche a maggio.
Nel primo trimestre, i porti di Genova e Savona hanno movimentato 630mila teu, che è circa il numero dello scorso anno, ma a marzo la flessione è stata del 10,3%,secondo il bollettino diffuso il 14 aprile 20202 dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Il terminal Psa Pra’ ha perso a marzo 14 scali di portacontainer, il Sech ha mantenuto gli approdi, il San Giorgio ha ridotto il traffico del 15%. In aprile, l’Autorità portuale prevede che il porto di Genova perderà dal 30% al 40% dei teu rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
A Savona ad aprile il traffico del Vado Gateway e del Reefer Terminal appare regolare, ma l’Autorità portuale prevede un calo nei prossimi mesi. Le toccate delle ro-ro di Grimaldi per la Spagna e gli Stati Uniti restano regolari, ma sono calati i volumi.