L’ondata di coronavirus che ha invaso l'Europa tra marzo e aprile 2020 ha imposto la chiusura di migliaia di stabilimenti, tra cui quelli che producono veicoli industriali e i loro componenti. In alcuni casi, la chiusura è stata imposta dai Governi, in altri è stata attuata volontariamente dai costruttori per evitare il contagio dei lavoratori. Ora che la pandemia pare stabilizzata e che sono state definite le misure di sicurezza, la produzione sta lentamente riprendendo. Ciò dipende anche dalla riattivazione degli impianti dei fornitori di componenti.
Volkswagen controlla la Traton, che comprende Man e Scania. Man Truck & Bus ha annunciato la ripresa in diverse fasi da lunedì 27 aprile. "Nelle ultime settimane, il team di lavoro impegnato nella gestione della crisi ha lavorato intensamente alla definizione delle condizioni che consentano ai nostri impianti di poter essere riavviati. Tra le principali sfide da affrontare vi è la ricezione sicura del materiale consegnato dai fornitori, nonché l'organizzazione dei nostri processi di lavoro che da un lato devono proteggere i nostri collaboratori ma anche rispondere in modo efficace alla domanda di veicoli industriali ", ha dichiarato Joachim Drees, Ceo della società. "I nostri fornitori provengono da tutti i paesi dell'Unione Europea, pertanto chiediamo ai politici di supportarci con un approccio coordinato a livello di UE per rientrare nel mercato".
Scania ha interrotto la produzione il 25 marzo e dalla seconda metà di aprile ha iniziato gradualmente a riattivare le linee degli impianti svedesi, francesi, olandesi e brasiliani. Le fabbriche lavorano a ritmo ridotto: per esempio quella svedese opera per due giorni la settimana con una capacità dimezzata rispetto a quella normale, a causa delle misure di sicurezza, tra cui il distanziamento tra lavoratori.
Daimler ha annunciato che gli stabilimenti del Gruppo, compresi quelli di Mercedes-Benz Trucks, stanno gradualmente riaprendo dal 20 aprile, attuando provvedimenti di sicurezza e mantenendo un orario ridotto almeno fino al 30 aprile.
Anche i due marchi del Gruppo Volvo stanno riprendendo gradualmente la produzione. Renault Trucks aveva fermato completamente gli stabilimenti il 18 marzo e li ha gradualmente riaperti dal 22 aprile in Francia, iniziando da quello di Lione-Venissieux, mentre nelle prossime settimane riattiverà anche quelli di Bourg-en-Bresse e Blainville-sur-Orne. Il calendario di apertura e il ritmo di lavoro dipendono dall'attuazione di protocolli sanitari rafforzati e adeguati a ogni sito, in accordo con i sindacati e con i rappresentanti dei lavoratori.
Volvo Trucks precede alla riapertura delle linee d’assemblaggio una fase di sperimentazione delle misure di sicurezza contro il contagio e l’analisi della supply-chain. Il costruttore svedese ha approntato percorsi pedonali per lo spostamento degli operai, la distanza di un metro e, se non è possibile rispettarla, la fornitura di mascherine e occhiali o visiere. Tutte le attrezzature saranno igienizzate periodicamente e le porte resteranno aperte. Per evitare affollamenti negli spostamenti, saranno adottati orari differenziati e spazi nelle navette.
In Italia Iveco ha riavviato alcuni impianti dalla metà di aprile, iniziando con quello di Suzzara che produce il veicolo leggero Daily. In questo stabilimento i lavoratori compiono quattro pause da dieci minuti per linea, rispettano il metro di distanza (o indossano mascherine) e igienizzano la loro postazione. Il 27 ha riaperto anche lo stabilimento di Brescia, che produce il medio Eurocargo.
Anche Daf ha gradualmente ripreso la produzione il 27 aprile nei Paesi Bassi, Belgio e Regno Unito, con le consuete misure di prevenzione, come distanza tra lavoratori e mascherine. Prima della riapertura, l’azienda modificato il flusso di lavoro e le postazioni per garantire la sicurezza degli operai.