La pandemia di Covid-19 sta aumentando i controlli sulle spedizioni importate nei porti italiani per evitare frodi sul materiale sanitario e dei dispositivi di protezione e nella rete possono finire anche carichi illegali di altro genere. Come un’ingente spedizione di cocaina pura intercettata dalla Guardia di Finanza a Livorno: 36 panetti, per un totale di 40 chilogrammi, nascosti in un container frigorifero carico di banane diretto a un'impresa emiliana che vende ortofrutta (che è estranea al traffico di stupefacente).
I Finanzieri hanno individuato, con l’analisi di rischio delle spedizioni, alcuni container refrigerati provenienti dall’America Latina per sottoporti a controlli fisici. Questi container erano stati imbarcati nel porto colombiano di Cartagena su una portacontainer da 4000 teu con bandiera liberiana, che prima di Livorno era scalata a Algeciras e Malta. Sul container che conteneva la cocaina i Finanzieri e i Doganieri hanno notato un'anomalia sui sigilli poste sulle botole, in corrispondenza del motore di refrigerazione. Nei vani retrostanti a questa botola hanno poi scoperto i 36 panetti di droga.
La Finanza spiega che il piano dei trafficanti prevedeva d’inserire la droga nel container vuoto prima d’inviarlo alla società agricola che lo ha caricato, che non sapeva di essere stata scelta come vettore, e prelevarla in Italia prima del recapito all'azienda destinazione, a sua volta ignara del traffico. Il valore del carico sulla piazza è di 6,4 milioni di euro. Il porto di Livorno è un’importante destinazione di container refrigerati e ne sbarcano un migliaio al mese provenienti dal Sud America.