Cecilia Eckelmann Battistello, la presidente dl gruppo Contship Italia, è intervenuta in prima persona per precisare e contestare alcuni dati riportati da un report di Sea-Intelligence, che evidenzia l’impatto particolarmente duro dei blank sailing sul porto di La Spezia. In una replica affidata alla testata estera Container News, Battistello afferma: “La Spezia Container Terminal è in una posizione analoga a quella di altri grandi porti gateway che servono linee regolari sui trade con l’Asia. Ci aspettiamo un impatto duro nei prossimi tre mesi ma siamo già corsi ai ripari razionalizzando i costi e rinviando investimenti ritenuti non essenziali”.
Dal gruppo che ha sede a Melzo fanno sapere che il progetto di ampliamento di Molo Garibaldi non figura fra questi, dunque procede secondo i piani, mentre fra le misure volte a contenere i costi c’è in primo piano il ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori. La Battistello auspica anche che il Governo italiano sia in grado di adottare al più presto possibile ulteriori misure, come per esempio la riduzione e la sospensione dei canoni concessori (appena inserita nel Decreto Rilancio), così come la riduzione delle accise sui carburanti utilizzati per le macchine portuali. “Il nostro obiettivo primario è quello di essere i più flessibili possibili nella nostra struttura di costi al fine di poterci adattare al meglio alle strategie del mercato e dei nostri clienti”, ha aggiunto.
Entrando nel merito di quanto riportato da Sea-Intelligence nel suo ultimo report, Contship ha sottolineato che “i calcoli (sull’impatto dei blank sailing, ndr) sono basati sulle rotazione standard delle linee ma non vengono considerati gli scali ‘extra’ (inducement calls) che talvolta i vettori possono effettuare”. Secondo i dati forniti dal terminal spezzino, nel secondo trimestre del 2020 i blank sailing annunciati dalle compagnie di navigazione stanno impattando per un 33% rispetto ai programmi originari.
In termini di traffico container, la terminalista spiega che molti volumi arrivano comunque a Spezia scalando hub di transhipment e con navi feeder invece che con linee dirette, per cui il calo nei volumi di teu movimentati non è proporzionale ai blank sailing che La Spezia Container Terminal ha subìto. Battistello rileva infine che “nel Nord Tirreno, Genova per esempio è toccata dagli stessi servizi che arrivano a La Spezia operati dai tre principali consorzi armatoriali e quindi l’impatto derivante dal trade Asia-Mediterraneo dovrebbe teoricamente essere similare”.
Nicola Capuzzo