Nel testo del Decreto Legge Rilancio pubblicato in Gazzetta Ufficiale c’è, rispetto alle bozze circolate nei giorni precedenti, una novità non irrilevante per i trasporti marittimi che riguarda la proroga della convenzione pubblica per la continuità territoriale con le isole maggiori e minori affidata a Tirrenia Cin.
L’articolo (nel frattempo diventato il 205) intitolato “Disposizioni urgenti in materia di collegamento marittimo in regime di servizio pubblico con le isole maggiori e minori” recita: “Al fine di evitare che gli effetti economici derivanti dalla diffusione del contagio da Covid-19 sulle condizioni di domanda e offerta di servizi marittimi possano inficiare gli esiti delle procedure avviate […] l’efficacia della convenzione stipulata per l’effettuazione di detti servizi […] è prorogata fino alla conclusione delle procedure […] e comunque non oltre la data del 18 luglio 2021”.
Lo stesso articolo aggiunge che l’efficacia della disposizione “è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea”. Dunque la novità è rappresentata per prima cosa dal termine della proroga della convenzione pubblica, che non è più di dodici mesi a decorrere dal termine dello stato di emergenza Coronavirus ma è fissato in ogni caso non oltre il 18 luglio 2021 (un anno dopo la scadenza finora prevista).
Su questa misura, però, c’è già chi promette battaglia. Emanuele Grimaldi, amministratore delegato di Grimaldi Group, nelle scorse settimane aveva pubblicamente annunciato che avrebbe fatto ricorso all’Autorità Antitrust se fossero stati concessi (sia in Italia che in altri Paesi esteri) aiuti a compagnie di traghetti in difficoltà che potessero generare disparità di trattamento fra gli operatori.
Oltre a Grimaldi, però, anche Antonio Musso, amministratore delegato di Grendi Trasporti Marittimi, negli ultimi giorni si è mostrato contrario al provvedimento e a Port News ha dichiarato: “La proroga di dodici mesi della convenzione a Tirrenia-Cin è insensata e devastante per gli equilibri economici dei trasporti verso la Sardegna”, aggiungendo che “oggi i servizi essenziali di collegamento da e per le isole maggiori sono garantiti da una molteplicità di operatori privati, su tutte le tratte. Spero che la Commissione Europea intervenga. Altrimenti lo faremo noi: ci sono tutte le condizioni per eccepire l’illegittimità di un contributo che distorce chiaramente la concorrenza”.
Le sue parole lasciano dunque pochi dubbi rispetto alla possibilità che il vettore concorrente di Tirrenia Cin intenda rivolgersi al Tar del Lazio o nuovamente all’Antitrust. Nuovamente perché Grendi, insieme a Grimaldi Euromed e agli autotrasportatori Lucianu e Trans-Isole, aveva dato il via al procedimento per abuso di posizione dominante sulle linee fra Italia continentale e Sardegna risultato alla fine con una condanna la cui sanzione, in attesa della sentenza d’appello del Consiglio di Stato, è ancora in attesa di ricalcolo da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato.
Nicola Capuzzo