La fusione da sette miliardi di dollari nella componentistica per autoveicoli tra ZF Friedrichshafen e Wabco Holdings è stata completata alla fine di maggio 2020, creando un colosso mondiale forte nel settore dei veicoli industriali. Questo è il secondo grande acquisto della multinazionale tedesca, dopo quello della Trw da 12,4 miliardi di dollari avvenuto nel 2015. Wabco affonda le radici nell’azienda statunitense Westinghouse Air Brake, fondata 150 anni fa per produrre freni pneumatici e poi cresciuta in altri componenti automotive, fino a sviluppare tecnologie per la guida autonoma e per la frenata automatica dei veicoli industriali. Il completamente dell'acquisizione ha fatto uscire Wabco dalla Borsa di New York.
Con l’integrazione di Wabco, ZF completa l’offerta di componenti per veicoli industriali ed è pronta per la prossima fase di automazione. Il Gruppo, per esempio, fornisce componenti per il pesante elettrico Freightliner eCascadia, che sarà prodotto i serie dalla fine del 2021, e collabora con la start-up TuSimple, specializzata nello sviluppo di veicoli industriali a guida autonoma di livello 4.
Wabco manterrà il marchio e l’autonomia nel Gruppo ZF come divisione indipendente per lo sviluppo e la produzione di sistemi di controllo di veicoli industriali, con 45 sedi in tutto il mondo che impiegano 12mila dipendenti, operando con la divisione Commercial Vehicle Technology di ZF. L’acquisizione venne annunciata nel marzo 2019, quando ZF annunciò di voler acquistare tutte le azioni Wabco al prezzo di 136,5 dollari per azione, pari a una cifra totale di circa sette miliardi di dollari. Nel giugno successivo gli azionisti di Wabco hanno approvato l’operazione. Poi sono giunte le approvazioni delle Autorità Antitrust di diversi Paesi del mondo.
Con l’ingresso di Wabco, ZF conta 260 sedi un 41 Paesi del mondo, che impiegano 160mila dipendenti e producono un fatturato di 36,5 miliardi di euro, cui ora si aggiungono i 3,4 miliardi di dollari di Wabco. La fusione arriva però in un momento critico per la produzione di autovetture e di veicoli industriali, sconvolto dalle conseguenze della pandemia di Covid-19. ZF ha dovuto sospendere la produzione, che sta riprendendo questa settimana, e ha aperto una nuova linea di credito di 1,35 miliardi di euro. Per affrontare questa situazione ha annunciato all’inizio di giugno 2020 il taglio di 15mila posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi cinque anni. La metà dei tagli avverrà in Germania, secondo quanto emerge da una lettera diffusa da ZF ai dipendenti.