Dopo avere terminato con successo la sperimentazione operativa in Germania, dove entreranno in esercizio quattordici convogli, Alstom intende portare anche in Italia il treno a idrogeno Coradia iLint e per farlo ha stretto un accordo di cinque anni con la società d’infrastrutture energetiche Snam. Il programma prevede una prima fase dedicata allo studio di fattibilità che dovrebbe completarsi entro il prossimo autunno, così da avviare nel 2021 progetti di mobilità ferroviaria che comprenderanno non solo i treni, ma anche l’infrastruttura per l’approvvigionamento dell’idrogeno, la gestione e la manutenzione del parco rotabile. Alstom fornirà i convogli e la loro assistenza, mentre Snam si occuperà della produzione, il trasporto e il rifornimento dell’idrogeno.
“L’idrogeno prodotto da rinnovabili diventerà competitivo con le fonti fossili nel giro di pochi anni e avrà un ruolo centrale nella transizione energetica, in particolare nell’industria, nel riscaldamento e nel trasporto pesante”, spiega Marco Alverà, amministratore delegato di Snam. “Sarà un pilastro del Green New Deal europeo e degli investimenti per la ripartenza post-Covid. Snam sta investendo e innovando per rendere la propria rete compatibile con l’idrogeno, per favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e creare una filiera italiana perché il nostro Paese ha l’opportunità di essere tra i protagonisti mondiali nel settore, cogliendo i benefici ambientali ed economici di questa leadership climatica”.
Alstom ricorda che il treno a idrogeno Coradia iLint è già in servizio passeggeri tra le città di Cuxhaven, Bremerhaven, Bremervörde e Buxtehudehe in Germania. “Ci auguriamo che il treno a idrogeno diventi presto una realtà anche in Italia. Grazie ad un partner come Snam saremo in grado di rispondere al mercato offrendo una soluzione completa”, conclude Michele Viale, presidente e amministratore delegato di Alstom Italia e Svizzera.