Il coronavirus ha ridotto le attività criminali in tutti i Paesi dove sono state attuate misure di sospensione delle attività e di confinamento di parte della popolazione nella case, un fenomeno che ha interessato anche la filiera logistica. Lo mostrano le rilevazioni dell’associazione internazionale Transported Asset Protection Association (Tapa), secondo cui tali crimini sono calati nella regione Emea, che comprende Europa, Medio Oriente e Africa. Tenendo contro che i dati della Tapa sono parziali, perché si basano sulle dichiarazioni delle Autorità, l’associazione ha rilevato nel primo trimestre dell’anno una riduzione dell’85% dei crimini.
Nello stesso tempo, pero, la pandemia ha creato nuovi obiettivi per ladri e rapinatori. In Spagna, la polizia ha arrestato un uomo accusato di far parte di un'organizzazione che ha sottratto da una piattaforma logistica specializzata in forniture mediche due milioni di maschere facciali. Sempre in Spagna è avvenuto il furto di ben cinquanta veicoli industriali in un’impresa di autotrasporto, che poi sono stai recuperati dalla Polizia. La Tapa segnala altri casi a sei cifre, tra cui un furto di materiale sportivo nel regno Unito e il sequestro di un autoarticolato carico di telefoni cellulari in Kenya.
Sempre nell’autotrasporto si segnalano una rapina in Francia per un valore di 140mila euro, una da 120mila euro nel Regno Unito e una da 116mila euro in Germania. Nella logistica, una banda ha assalito una piattaforma in Romania. La Tapa mette in guardia per la fase successiva all’emergenza, quando i criminali potranno intensificare furti e rapine per recuperare gli introiti persi nei mesi precedenti. Inoltre, i mutamenti delle rotte causate dall’emergenza o l’uso di nuovi hub o piattaforme logistiche potrebbero favorire i reati. “Gli intasamenti che creano lunghe attese, l'allungamento della supply-chain e problemi di tracciamento aumentano i rischi per le imprese”, spiegano alla Tapa.