Confetra porterà la voce del trasporto merci negli Stati Generali dell'Economia che si stanno svolgendo a Roma, attraverso un incontro che svolgerà nel pomeriggio del 17 giugno 2020 con il Presidente del Consiglio, Giusppe Conte. In una nota il presidente Guido Nicolini spiega che questa “sarà un’importantissima occasione per discutere del futuro logistico del Paese”, in una fase di grande incertezza determinata da diversi elementi.
lcuni sono in atto prima della pandemia di Covid-19, come la guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina, la Brexit e lo sviluppo della rotta artica. Uniti alla pandemia, questi elementi potrebbero ridurre del venti percento l’interscambio commerciale tra l’Italia e il resto del mondo, pari a circa 90 milioni di tonnellate di merce tolta alle esportazioni e importazioni.
Confetra porterà all’incontro con il Governo temi legati alle infrastrutture, partendo dal documento di programmazione voluto dalla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e intitolato Italia Veloce. Inoltre, la confederazione vuole avviare col Governo una riflessione sul potenziamento dell’industria logistica nazionale attraverso la capitalizzazione delle imprese, il supporto agli investimenti innovativi, l’aumento delle dimensioni, l’agevolazione delle aggregazioni e l’incentivo ai contratti Franco destino.
“Solo facendo crescere il comparto tutto, attraverso campioni nazionali ed un tessuto più forte di piccole e medie imprese l'Italia potrà giocare un ruolo davvero forte e autonomo sui mercati globali” spiega Nicolini. “Si pensi alla Germania: DB Schenker nel cargo ferroviario, Dhl su gomma corriere e spedizioniere internazionale, Eurokai nel terminalismo portuale, Hapag Lloyd come grande Shipping Line contenitori globale, Lufthansa Cargo, leader nel trasporto aereo merci. Il primato logistico europeo e globale, di quel Paese, non è casuale. E non è fatto solo di ottime infrastrutture, vedi i porti di Amburgo e Brema, ma anche di grandi imprese tedesche multinazionali che sostengono legittimamente gli interessi dell'economia tedesca nel mondo. E che sono a loro volta considerate da quel Governo come patrimonio ed asset strategico nazionale. Discorso simile potrei fare per Francia o Svizzera, per non parlare della Cina. Attorno a questi due temi, infrastrutture e profilo industriale del settore, avvieremo il confronto con il Governo”.