Il coronavirus ha colpito duramente gli autotrasportatori francesi. Lo mostra una ricerca dell’associazione Fntr, secondo cui da aprile a giugno l'autotrasporto ha perso il 40% del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e ancora oggi, a un mese dalla fine del confinamento, un terzo delle imprese ha i camion fermi. Inoltre, i veicoli che viaggiano hanno aumentato i percorsi a vuoto del dieci percento rispetto alla media, comportando un costo per chilometro superiore del 15,3%. Ci sono poi i costi per l’acquisto degli strumenti di prevenzione per il personale, come gel idroalcolico, maschere e altre attrezzature e una perdita di produttività legata all'allungamento dei tempi di carico e scarico, segnalati dal 31% delle imprese interpellate.
In questo contesto di aumento dei costi, il calo della domanda di autotrasporto ha causato una riduzione delle tariffe. Un terzo delle imprese denuncia a giugno una pressione sui prezzi da parte dei committenti, contro il 28% di maggio. La conseguenza è che un terzo degli imprenditori dichiara che intende ridurre il personale nelle prossime settimane o nei prossimi mesi. Per mantenere l’occupazione, la Fntr ha chiesto la proroga del programma che consente il lavoro ridotto, senza però ottenere risposta dal Governo. L’unica nota positiva è che gli autotrasportatori hanno migliorato l’immagine pubblica: il 97% della platea di cittadini interpellata riconosce che quest’attività è stata fondamentale durante il confinamento e l’82% dichiara che l’immagine degli autotrasportatori è migliorata negli ultimi mesi. Infine, l’80% del campione condivide la necessità di un sostegno pubblico al trasporto merci su strada.