Dopo un lungo e tormentato percorso all’interno delle istituzioni europee, domani il Primo Pacchetto Mobilità vivrà il suo giorno decisivo. Gli eurodeputati in seduta plenaria voteranno il testo uscito dalla Commissione Trasporti (Tran), che a sua volta ricalca quello concordato tra lo stesso Europarlamento e il Consiglio dei ministri dei Trasporti. Se l’Aula approverà il Pacchetto senza modifiche, i due Regolamenti e la Direttiva che lo compongono saranno pubblicati nella Gazzetta Ufficiale Europea, entrando in vigore in momenti diversi, altrimenti il testo dovrà ricominciare l’iter di approvazione, con esisti incerti. Come è ormai noto, la divisione non attraversa i partiti bensì i Paesi: in linea di massima, quelli occidentali sono favorevoli, mentre gran parte di quelli orientali sono contrari. In teoria, i rapporti di forza sono a favore dei primi, ma già una volta il Primo Pacchetto Mobilità è stato fermato in Aula (nella precedente legislatura).
Lo scopo dell’intero Pacchetto è contrastare la concorrenza sleale e il dumping sociale degli autisti tramite modifiche alle regole sul cabotaggio stradale, sulle modalità di riposo degli autisti, sul distacco internazionale e sulle società di comodo. Sono norme ispirate dai Paesi occidentali, che subiscono i maggiori danni dal dumping sociale, e che i Paesi orientali ritengono lesive della concorrenza. Il primo Regolamento disciplina l'accesso al mercato del trasporto di merci su strada e alla professione di autotrasportatore, mentre il secondo stabilisce la durata massima del lavoro e tempi minimi di riposo per i conducenti e il tracciamento tramite il cronotachigrafo. La Direttiva rivede gli obblighi di applicazione e stabilisce norme sul distacco dei conducenti. Se approvati, i due Regolamenti entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e la Direttiva (che dovrà essere recepita dai singoli Stati) il giorno successivo alla pubblicazione.