L’8 luglio 2020 il Parlamento Europeo ha approvato i due regolamenti e la Direttiva che formano il Primo Pacchetto Mobilità e che riformano l’autotrasporto europeo, con l’obiettivo di contrastare la concorrenza sleale e il dumping sociale degli autisti. Uno dei cambiamenti più importanti riguarda la disciplina del riposo degli autisti, che cambia a diversi livelli. Il primo riguarda il riposo settimanale regolare, che non potrà essere svolto all’interno della cabina del camion. Questo divieto è già stato attuato da alcuni Paesi, ma la sua approvazione all’interno di un Regolamento lo rende esecutivo in modo automatico nell’intero territorio comunitario. Quindi, l’autista o dovrà trascorrerlo nella sua abitazione, oppure in una struttura pagata dall’impresa di autotrasporto.
Il regolamento permette però una maggiore flessibilità nell'applicazione dei tempi di riposo. Nell’ambito del tempo di guida di 90 ore in due settimane, nell’autotrasporto internazionale gli autisti potranno prendere due periodi di riposo ridotti per due settimane consecutive (ossia di 24 ore al posto di 45 ore), a condizione che la settimana successiva (ossia la terza) prendano due periodi di riposo compensativi di 21 ore ciascuno e che questi periodi siano collegati a un un riposo settimanale regolare svolto nel proprio domicilio. Invece, nulla cambia per gli autisti che svolgono trasporti nazionali, che mantengono l’obbligo di un solo riposo settimanale ridotto di 24 ore, seguito da uno regolare di almeno 45 ore la settimana successiva.
Un’altra importante novità introduce una regola per evitare il “nomadismo” degli autisti, ossia il fenomeno per cui un conducente resta in viaggio per diverse settimane di seguito, se non per mesi. Le nuove norme impongono che gli autisti internazionali tornino nel Paese dove hanno domicilio ogni due o quattro settimane, secondo l’orario di lavoro. Infine, l’Unione applica un elemento di flessibilità per gli autisti che rientrano in sede e stanno esaurendo l’orario di guida: in tal caso, il conducente potrà superare senza sanzioni il tempo massimo di guida di un’ora (o di due ore con un riposo intermedio di almeno mezz’ora).