Il cabotaggio stradale, ossia la possibilità di svolgere trasporti nazionali all’interno di un Paese membro dell’Unione Europea, è stato al centro di un forte contrasto tra due schieramenti di Stati comunitari durante la lunga e tormentata procedura di approvazione del Primo Pacchetto Mobilità. Alcuni Stati orientali hanno chiesto una maggiore liberalizzazione rispetto alle regole attuali, mentre quelli occidentali – i più colpiti dalla concorrenza causata dal cabotaggio legale e illegale - hanno difeso lo stato attuale. E hanno vinto, anzi hanno ottenuto una piccola limitazione maggiore, ossia un periodo di “raffreddamento”.
In pratica, anche quando entrerà in vigore il Primo Pacchetto resterà il limite delle tre operazioni entro una settimana dall’ingresso nel Paese per un viaggio internazionale. Però, mentre oggi in teoria (ma non di rado anche in pratica) il camion può uscire anche solo di pochi chilometri dai confini dello Stato dove ha praticato il cabotaggio, caricare una spedizione internazionale, rientrare in quello Stato e svolgere altre tre trasporti nazionali, in futuro dovrà restare fuori dallo Stato almeno quattro giorni dopo il primo turno di cabotaggio.
Per permettere i controlli su strada sul cabotaggio nelle nuove condizioni, il Pacchetto Mobilità introduce una nuova generazione di cronotachigrafo, che rileverà in modo automatico il passaggio di una frontiera (grazie al Gps incorporato) e lo memorizzerà con i dati sui tempi di guida e di riposo. L’introduzione di questo nuovo cronotachigrafo avverrà in tre fasi: i veicoli industriali di nuova immatricolazione dovranno averlo dal 2023; i veicoli che montano un cronotachigrafo di generazione precedente dovranno installare quello nuovo entro la fine del 2024; i veicoli equipaggiati con la prima generazione del cronotachigrafo “smart”, dovranno adottare questa seconda generazione entro il 2025. Nel frattempo, come si rileva il passaggio di frontiera? Deve immetterlo l’autista in modo manuale nel cronotachigrafo che monta attualmente sul camion nella prima area di sosta disponibile dopo il passaggio stesso della frontiera.