Il 10 luglio non è terminato il caos viabilistico in Liguria, come aveva annunciato la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli. Ora la nuova data è il 15 luglio, ma è molto difficile che sia rispettata e gli operatori dell’autotrasporto genovese sono convinti che prima della fine del mese la situazione non potrà migliorare. Intanto, l’associazione degli spedizionieri Spediporto stima che ogni settimana la congestione comporti un costo di 250 milioni di euro e siccome l’emergenza dura da almeno un mese, si sarebbe bruciato almeno un miliardo di euro. Il calcolo parte del presupposto che ogni giorno nel nodo genovese transitino circa 30mila veicoli industriali e ogni ora del loro ritardo costi alle imprese di autotrasporto circa due milioni di euro.
Confetra Liguria sottolinea anche che il caos autostradale comporta anche costi sul lungo periodo al sistema portuale ligure, che rischia di perdere traffici marittimi a favore di altri porti. Già alcune compagnie marittime consigliano i clienti a deviare i container su diversi scali del nord Italia. Per spingere il Governo a risolvere con urgenza questa emergenza, le associazioni della filiera del trasporto genovese si stanno riunendo intorno al comitato Salviamo Genova e la Liguria. Vi hanno aderito Spediporto, Trasportounito Liguria, Assagenti, Assiterminal e le segreterie genovesi di Confcommercio, Confindustria, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confetra e Fai Conftrasporto. Hanno annunciato l'adesione anche le associazioni degli spedizionieri dei doganalisti e degli agenti marittimi di La Spezia.
Il comitato ha indetto una manifestazione il 22 luglio che si dirigerà a Roma con veicoli industriali e autobus. L’obiettivo finale è il ministero dei Trasporti, dove i rappresentanti del trasporto ligure chiederanno alla ministra azioni immediate e risolutive. La ministra De Micheli ha dichiarato che incontrerà rappresentanti del sindacato durante la sua visita a Genova il 21 luglio.