Il coronavirus si è mangiato quasi un terzo del cargo aereo italiano nel primo semestre dell’anno. Lo mostrano i dati sulla movimentazione delle merci negli aeroporti italiani diffuso da Assaeroporti, secondo cui dal 1° gennaio al 30 giugno tutti gli scali hanno movimentato 388.256 tonnellate, pari al 27,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma la pandemia ha colpito in modo diverso gli aeroporti.
Tra i principali, Malpensa è quello che in termini percentuali ha la perdita minore: con le sue 224.273 tonnellate è calato nel semestre “solo” del 17%. L’analisi mensile della cargocity lombarda mostra però un picco del -35,9% ad aprile, quando l'intera Italia era chiusa per coronavirus.
Il secondo scalo italiano per volumi è Roma Fiumicino, che nel primo semestre ha perso il 57,3% (39.082 tonnellate), seguito da vicino da Bergamo Orio al Serio che ha subito una flessione ancora maggiore: -44,2%, muovendo 33.356 tonnellate. Seguono, ravvicinati per volumi, Venezia (20.444 tonnellate, con calo del 34,5%) e Bologna (19.991 tonnellate con calo del 19,7%). Ma al sesto posto troviamo finalmente uno scalo che mostra invece un valore positivo: Brescia, che ha movimentato 15.643 tonnellate, segnando un incremento di ben il 32,8%.