Anche a luglio 2020 il trasporto aereo globale delle merci segna una percentuale in rosso rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ma in confronto ai mesi precedenti di quest’anno la curva della discesa sembra attenuarsi. La Iata comunica che il traffico cargo in termini di tonnellate per chilometri è calato mediamente del 13,5% (valore che sale al 1,5% considerando colo i voli internazionali). Un valore a due cifre, che però secondo l’associazione dei vettori appare come un “modesto miglioramento rispetto al calo del 16,6% registrato nel mese di giugno”. Se consideriamo il valore destagionalizzato, emerge addirittura un aumento del 2,6% rispetto a giugno 2020. Flette anche la capacità di stiva del 31,2% (-32,9% nei viaggi internazionali), a fronte del calo del 33,4% rilevato a giugno, sempre su base annua.
Riguardo alla stiva, resta sempre il vuoto causato dal fermo di migliaia di aerei passeggeri. Secondo la Iata a luglio la capacità globale per il trasporto aereo delle merci si è ridotta del 70,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, perdita parzialmente recuperata dall'aumento di capacità del 28,8% grazie a un maggiore uso degli aerei full freight e della conversione temporanea di alcuni velivoli passeggeri, ottenuta rimuovendo i sedili.
La regione maggiormente colpita dalla riduzione di trasporto aereo a luglio è l’America Latina, a causa del blocco causato dalla pandemia di Covid-19 che sta ancora colpendo duramente quest'area. Qua la Iata rileva un crollo del 32,1% del traffico merci, maggiore di quello di giugno (-28,6%), valore che sale al 44,5% nell’internazionale. A luglio, il mercato sud-americano è addirittura sceso sotto i valori di quello africano. Anche l’Europa mostra un drastico calo a luglio (-22,4%), seppure in miglioramento rispetto a giugno (-27,6%), anche se l’internazionale è sceso del 37,4%.