Clamorosa protesta delle imprese ferroviarie private che operano in Germania contro il Governo federale. Non si era mai vista una manifestazione così eclatante e “rumorosa”. Al centro del contendere i contributi assegnati solo alle ferrovie federali Deutsche Bahn a compensazione dei danni economici in conseguenza della pandemia da Covid-19. Questo nonostante tutte le imprese ferroviarie merci, nessuna esclusa, siano state in prima fila anche durante i primi mesi dell’emergenza nel garantire un servizio di trasporto essenziale, si pensi solo al materiale sanitario, ma non solo.
Non è passata inosservata quindi la protesta promossa il 28 settembre 2020 da molte imprese, tra le quali Captrain, Sbb Cargo, TX Logistik, che hanno dato vita a un convoglio composto da 19 locomotive con le variopinte livree delle varie imprese. Questo treno multicolore lungo 400 metri ha percorso alcune linee interne della città di Berlino a trombe spiegate con l’obiettivo di transitare davanti al Bundestag, il Parlamento federale tedesco, mostrando anche sonoramente lo slogan della protesta “Hör das signal, Berlin”, vale a dire “Berlino, ascolta il segnale!”, insieme al titolo dato alla manifestazione: “100 per cento per l’impegno, 50 per cento di quote di mercato, 0 per cento di aiuti federali”.
In un suo post, Hans-Willem Vroon, direttore dell’olandese RailGood, ma con una forte vocazione europea, ha condensato il significato della protesta: “Non è giusto che gli aiuti statali post Covid per il sistema ferroviario siano dati solo a Deutsche Bahn e alle sue controllate commerciali. Questo sconvolge notevolmente le quote di mercato nelle ferrovie. A più lungo termine, questo può avere un effetto negativo sulla concorrenzialità del trasporto ferroviario. Questo aiuto statale non contribuisce quindi al cambiamento modale. Il trasporto merci su rotaia è un'attività commerciale. Lasciamo che il governo si concentri solo sulle infrastrutture, per renderle competitive e integrate, e si occupi di regolamenti efficaci e coerenti sui costi esterni del trasporto”.
Piermario Curti Sacchi