A gennaio 2020, Fiege Italia Logistics ha aperto la piattaforma logistica di 130mila metri quadrati dedicata alla logistica per la società di commercio elettronico dedicato all'abbigliamento Zalando, che non serve solo l’Italia ma è hub per l’Europa meridionale.ږ In questi mesi, una parte consistente dei lavoratori del magazzino ha operato con contratti precari, ma ora la società logistica ha deciso di stabilizzarli, grazie anche all’incremento della movimentazione. Si tratta di un migliaio di persone, il sessanta percento delle quali opera già nell’impianto, mentre il resto sarà assunto. La stabilizzazione nasce da un accordo firmato da Fiege con i sindacati Filt Cgil e Nidl Cgil e che, oltre all’assunzione, prevede anche norme sulla flessibilità e sulle pause.
L’accordo arriva dopo la mobilitazione avviata lo scorso settembre dai due sindacati della Cgil proprio per il personale di magazzino tramite un accordo sindacale. Le sigle accusavano la società di assumere con contratti di tre mesi tramite agenzia di somministrazione, con un elevato turn-over. L'azienda replicò di stare agendo nell'ambito delle norme e che il turn-over dipendeva dalla agenzia di lavoro interinale. Fiege aggiunse che questo tipo di contratto era destinato al periodo di avvio dell’impianto, per poi procedere all’assunzione diretta.
L’accordo prevede che entro la fine del 2020 Fiege assumerà a tempo pieno e indeterminato mille persone, comprese quelle già operanti con contratto flessibile da almeno sei mesi. Questi lavoratori non dovranno affrontare il periodo di prova e godranno dell’anzianità già maturata. I nuovi assunti nel 2021 saranno integrati in due fasi: una iniziale con contratto a tempo determinato e poi l'assunzione a tempo indeterminato sotto forma di apprendistato professionalizzante, per un massimo di dodici mesi.
Per i periodi di picco – come i saldi estivi e e invernali, il Black Friday e le festività natalizie – i lavoratori assunti a tempo indeterminato dovranno svolgere lavoro supplementare e straordinario e la Fiege potrà reclutare personale con contratti a termine o sotto forma di somministrazione. Un altro elemento di flessibilità è la banca ore: nei momenti di picco i lavoratori lavoreranno più ore settimanali rispetto a quelle previste dal contratto, fino a un massimo di 160 ore l’anno. Questo monte ore potrà poi essere recuperato in altri periodi o, in via eccezionale, essere pagato. Da marzo 2021, quando l’impianto entrerà a regime – il personale impiegato a tempo determinato non potrà essere essere oltre il 40% di quello assunto a tempo indeterminato.
L’accordo prevede anche una gestione flessibile delle pause giornaliere. Chi lavora almeno sei ore al giorno può beneficiare di una pausa supplementare rispetto a quella prevista dal contratto nazionale di dieci minuti e la pausa per il pranzo e la cena è aumentata da trenta a quarantadue minuti. Però i dodici minuti supplementari non sono retribuiti.