Nel convegno, svolto in modalità telematica, di presentazione dell’edizione 2020 dell’Osservatorio Contract Logistics, è intervenuto anche il presidente di Assologistica, Andrea Gentile. Dopo avere premesso che la logistica ha evitato il crollo del sistema socio-economico del Paese durante l’emergenza Covid-19, Gentile ha annunciato che chiederà al Governo di riconoscere tutte le attività di logistica come “servizio pubblico essenziale” per l’intera durata dello stato di emergenza. In concreto, ciò significa l’applicazione delle norme previste dalla Legge 146/90. “Ciò favorirebbe un’accresciuta consapevolezza di tutte le componenti sociali coinvolte. Una norma di questo tipo potrebbe generare un effetto mediatico molto positivo: sarebbe chiaro a tutti che chi lavora in logistica sta contribuendo al sostegno del Paese”, spiega il presidente di Assologistica.
Un’altra richiesta legata alla pandemia è il riconoscimento di un credito d’imposta del 50% su tutte le spese sostenute dalle imprese di logistica per applicare il Protocollo per il contenimento della pandemia nei luoghi di lavoro. “L’emergenza sanitaria ha costretto gli operatori logistici a fronteggiare la necessità di garantire sicurezza e salute sul luogo di lavoro, con azioni quali la distribuzione di dispositivi per la protezione individuale o la costante sanificazione delle aree magazzino e così via. E questo ha comportato oneri e costi aggiuntivi che – specie se protratti nel tempo come pare inevitabile che sia - non possono essere totalmente a carico degli operatori del settore né possono essere ribaltati completamente sui committenti”, spiega Gentile. Dovrebbero essere ammessi al credito i costi sostenuti dal 1° marzo 2020 al 31 dicembre 2021.
Oltre l’emergenza della pandemia, Gentile ha illustrato una proposta normativa strutturale: inserire i contratti logistici nel Codice Civile, perché oggi l’operatore logistico non ha tutele normative previste per altri soggetti che svolgono specifiche fasi nell’attività di logistica: “Tra i differenti vantaggi della revisione da noi richiesta occorre annoverare un calo del contenzioso civile, le cui cause oggi sono determinate non solo da ragioni di inadempimento, ma proprio da difetti sull’interpretazione delle norme che la nuova normativa andrebbe a risolvere”, precisa Gentile. “Giova ricordare che l’ingresso tra i contratti tipici consacrati nel Codice Civile rappresenta inoltre il riconoscimento di un modello contrattuale che disciplina quotidianamente la movimentazione delle merci nel nostro Paese, contribuisce in modo rilevantissimo alla crescita del Pil e garantisce il sostentamento di milioni di persone”.
Gentile ha anche parlato del rinnovo del contratto nazionale del settore, le cui trattative sono recentemente riprese dopo l’interruzione causata dalla pandemia. “Nonostante l’interruzione del confronto, le controparti non si sono mai perse di vista in questi mesi: il tema degli ammortizzatori sociali così come quello della tutela della salute con la firma dei protocolli ha tenuto vivo e incessante il confronto con uno spirito che si può definire collaborativo”. Ovviamente, aggiunge Gentile, l’emergenza è entrata nella trattativa: “Come chiede il sindacato si affronterà il tema dello smart working, ma andrà valutato se questa modalità, dove tecnicamente possibile, sia una scelta organizzativa efficace perché è chiaro che l’emergenza ha imposto scelte emergenziali che costringono ad adattarsi, ma con il ritorno alla normalità la scelta andrà valutata dal punto di vista economico e organizzativo”.
Per quanto riguarda i temi classici del rinnovo contrattuale, Gentile precisa che Assologistica non intende sottrarsi al confronto, “ma di fronte a una situazione di estrema incertezza come quella che stiamo vivendo la prima preoccupazione deve essere il mantenimento sul mercato delle aziende e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il tutto con una chiave di lettura improntata a una contrattazione nella quale la componente flessibilità sia messa in primo piano, riuscendo ad adeguare le regole del lavoro alle esigenze del business e alle contingenze che la pandemia siamo certi non ci risparmierà”.
Al termine del suo intervento, Gentile rivolge un appello alle istituzioni: “Dovendo pensare alla situazione contingente e all’innegabile ruolo strategico del nostro settore, quello che come Assologistica chiediamo con forza è che le istituzioni (e in primis il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, nostro principale referente) coinvolgano gli operatori del settore e le associazioni che li rappresentano in un dialogo costante, confrontandosi con noi sulle azioni concrete che occorre e occorrerà intraprendere in maniera tempestiva. Spetterà poi – nel caso di Assologistica - fungere da indispensabile trait d’union tra mondo politico e mondo operativo, con vantaggi per tutti”.