Il Centro Studi e Statistiche di Unrae ha diffuso i dati sulle immatricolazioni dei veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate a ottobre 2020. La Motorizzazione ha immatricolato 1910 unità, contro le 1838 dello stesso mese del 2019, con un aumento del 3,9%. Ma questo dato non migliora il panorama dell’intero anno, perché nei primi dieci mesi sono stati immatricolati 16.223 veicoli, con una riduzione del 17,5%. Considerando i veicoli con massa complessiva superiore a 16 tonnellate, nel mese di ottobre sono state immatricolate 1627 unità (+11,7%), che portano il risultato dei primi dieci mesi a 13.125 unità (-16,9%).
Il presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae, Paolo Starace, spiega che “il dato più significativo, anche ai fini di una previsione sul possibile andamento futuro del mercato complessivo sembra venire in questo momento dal comparto dei veicoli leggeri, in particolare da quello che comprende i mezzi compresi tra le 6 t e le 16 t di massa totale a terra che, dopo il balzo anomalo dei mesi estivi, è già ritornato a ottobre su un valore negativo a due cifre: -28,8% su ottobre 2019”.
In concreto, precisa Starace, ciò significa che “con tutta probabilità gli effetti positivi determinati dallo smaltimento dei veicoli le cui consegne si sono dilatate a causa del lockdown sono già terminati riportando il mercato a confrontarsi con la dura realtà”. Proiettando queste considerazioni in prospettiva annuale, l’Unrae prevede che alla fine del 2020 il mercato consoliderà una perdita del 16-17% rispetto al 2019. Non solo: “Se non si riuscirà a sostenere la domanda in modo mirato, anche le imprese della filiera automotive che distribuiscono ed assistono i veicoli si troveranno in crescenti difficoltà”, ammonisce il presidente.
Starace parla anche dei contributi per il rinnovo del parco: “Se guardiamo l’evoluzione dei contatori che Ram aggiorna periodicamente vediamo che la categoria di veicoli nella quale è stato presentato il maggior numero di domande, dalle ore 10.00 del 1° ottobre scorso, è quella che riguarda l’acquisto di Euro VI contro rottamazione di veicoli di precedenti classi di inquinamento, per la quale si è arrivati al 132% dei fondi disponibili, mentre per l’acquisizione di veicoli ad alimentazione alternativa è impegnato ad oggi solo il 77% delle risorse disponibili”.
Partendo da questo fatto, Starace si chiede “quanto il mercato italiano dei veicoli industriali sia pronto ad intensificare la domanda di motorizzazioni alternative nelle attuali condizioni e se è opportuno rivedere la ripartizione di dette risorse coerentemente con la domanda”. Il presidente della sezione Veicoli Industriali di Unrae conclude: “Di sicuro, ogni veicolo di classe anteriore all’Euro VI che si riesca in qualche modo a eliminare dalla circolazione costituisce una vittoria concreta in termini di sostenibilità del parco”.