La filiera logistica per trasportare, stoccare e distribuire i vaccini contro la Covid-19 è un mosaico di cui si stanno componendo i tasselli, mano a mano che appaiono le notizie sul loro sviluppo. Allo sviluppo del vaccino stanno lavorando diverse Case farmaceutiche, ma oggi solo il Gruppo Pfizer-BioNTech ha diffuso alcune informazioni su come intende distribuire il suo vaccino, che richiede una temperatura di -78°. Emerge però sempre con maggiore chiarezza che le multinazionali del trasporto espresso multimodale – come DHL, FedEx e UPS – saranno in prima fila nella gestione della logistica e alcune di lor hanno cominciato a fornire qualche indicazione su come sta preparandosi.
La DHL ha diffuso un libro bianco realizzato in collaborazione con McKinsey & Company, secondo cui per assicurare una fornitura globale di vaccini ci vogliono fino a 200mila spedizioni di pallet e 15 milioni di consegne in contenitori termici, comportando almeno 15mila voli. La società tedesca individua tre architetture della filiera logistica. La prima prevede un viaggio diretto fino al punto d’inoculazione, tramite viaggio tuttostrada o combinato aereo-strada. La seconda prevede un punto di distribuzione intermedio di tipo cross-docking, dove le fiale arrivano dagli stabilimenti in contenitori termici in aereo e poi sono distribuite ai punti d’inoculazione su strada senza rotture di carico.
La terza filiera è più complessa perché i pallet che escono dallo stabilimento viaggiano su aereo o camion verso una piattaforma logistica regionale, che prepara singole spedizioni in contenitori adatti, che poi sono consegnati ai punti d’inoculazione con veicoli per l’ultimo miglio. Intanto la società tedesca sta potenziando le strutture a terra e a luglio ha aperto una piattaforma a Indianapolis che ha tre magazzini a temperature diverse.
UPS non fornisce ancora particolari su come sta organizzandosi per il trasporto dei vaccini. Ad agosto, la società statunitense ha annunciato un investimento per realizzare due freezer farms a Luisville (Kentuky) e a Venlo (Paesi Bassi). Ogni piattaforma può ospitare trecento frigoriferi che raggiungono temperature fino a -80° e ogni frigorifero può contenere 48mila dosi di vaccino. Questi impianti saranno operativi entro la fine dell’anno. La società non rivela la posizione esatta di queste piattaforme per motivi di sicurezza, ma precisa che sono vicine ad aeroporti, così da trasportare velocemente le spedizioni in quasi tutto il mondo. In futuro, UPS potrà realizzare impianti simili in Sud America, Germania e Gran Bretagna.
Anche FedEx intende ampliare le piattaforme logistiche per lo stoccaggio e la distribuzione a temperatura controllata di prodotti farmaceutici, da aggiungere alle novanta già operative. Un ruolo importante lo giocherà lo hub aereo a temperatura controllata di Memphis, che potrebbe diventare uno dei nodi per il trasporto internazionale del vaccino della Pfizer e secondo fonti di stampa statunitensi la società di trasporto starebbe adeguandolo alle temperature molto basse.
In una dichiarazione alla rete televisiva Fox13, un portavoce di FedEx ha dichiarato che la società “sta lavorando a stretto contatto con il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS), il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD) e i nostri clienti del settore sanitario sui piani di distribuzione dei vaccini come parte dell'operazione”, precisando che “il nostro team sanitario è ben addestrato nel trasporto e nella gestione delle spedizioni di vaccini. Per oltre un decennio abbiamo spedito vaccini antinfluenzali ogni stagione influenzale”.
Il programma di sviluppo di FedEx sta studiando anche una compilazione di soluzioni che prevede congelatori fissi, container a temperatura controllata e semirimorchi frigoriferi. FedEx sta aumentando anche la capacità di trasportare sugli aerei ghiaccio secco, aumentando così l’attuale capacità di 500mila spedizioni mensili con questo refrigerante.