Come ogni anno, alla fine di novembre arriva il Black Friday, ossia il giorno dei grandi sconti. E come ogni anno, in questo giorno i sindacati di diversi Paesi organizzano manifestazioni e scioperi contro Amazon, approfittando della visibilità che ottiene il colosso del commercio elettronico. Il più attivo resta il sindacato tedesco Ver.di che da anni conduce una vertenza per un aumento delle retribuzioni e una riduzione dei carichi di lavoro nei magazzini. Quest'anno si è aggiunta la pandemia, che ha spinto il sindacato a intervenire anche sulle misure di protezione.
Come è avvenuto anche negli anni scorsi, Ver.di ha proclamato lo sciopero in alcune piattaforme logistiche per tre giorni, dal 26 al 28 novembre 2020. Secondo la sigla, il giorno del Black Friday (il 27 novembre) avrebbero scioperato circa 2500 addetti, ma la società ha dichiarato che non ci sono ritardi nelle consegne perché la maggior parte dei dipendenti sta lavorando. Lo sciopero starebbe interessando le piattaforme di Lipsia, Bad Hersfeld, Augsburg, Rheinberg, Werne e Coblenza. In Germania, Amazon occupa 16mila dipendenti e 10mila stagionali, questi ultimi assunti per far fronte all’aumento di domanda causato dalla pandemia.
Notizie di mobilitazioni varie arrivano da altri Paesi - tra cui Brasile, Messico, Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Francia, Belgio, Lussemburgo, Polonia, India, Bangladesh, Filippine e Australia. – nell’ambito di un evento internazionale denominato #MakeAmazonPay. In Italia, la Filt Cgil ha organizzato l’iniziativa ‘Red Friday, sui diritti non si fanno sconti’, con una diretta streaming cui ha partecipato anche il segretario Maurizio Landini.