Tassello dopo tassello il corridoio merci Baltico-Adriatico prende forma. L’ultima pedina in ordine di tempo collocata lungo l’itinerario internazionale di Tarvisio è quella del potenziamento della stazione di Pontebba, sulla linea ferroviaria tra Udine e il confine con l’Austria. L’8 dicembre 2020 è entrato in funzione il nuovo apparato centrale computerizzato, una tecnologia di ultima generazione che garantisce un controllo e una gestione più efficiente dell’infrastruttura, oltre ad aumentare la flessibilità e la regolarità nella circolazione. L’apparato è connesso al sistema di comando e controllo (SCC) del posto centrale di Venezia da dove viene gestita la circolazione anche nella stazione di Pontebba. Contestualmente a questo investimento tecnologico si è intervenuti sul piazzale, dal punto di vista dell’infrastruttura, dove è stato approntato un nuovo binario lungo 750 metri secondo lo standard indicato dall’Europa per i treni merci ad alta capacità. L’investimento complessivo è stato di 4,7 milioni di euro.
La ferrovia Udine-Tarvisio, nota come nuova Pontebbana, è un itinerario fondamentale, raddoppiato a partire dalla metà degli anni 80 del secolo scorso e interamente ricostruito in variante nella tratta montana completata nel 2000 per favorire soprattutto il traffico merci, senza limiti di sagoma e di peso assiale. Oggi è una tra le più moderne linee convenzionali gestite da Rfi, il primo itinerario di valico adeguato agli standard attuali. Nonostante il tracciato particolarmente favorevole, quindi senza le pendenze e le limitazioni della linea storica, la Udine-Tarvisio richiede un aggiornamento sia dal punto di vista tecnologico, come il nuovo Acc di Pontebba e la sua possibile ulteriore evoluzione e in prospettiva il segnalamento unificato europeo Etcs, per far fronte alle nuove esigenze di treni merci di maggiore composizione.
Stazione dopo stazione, il corridoio Baltico-Adriatico sta assumendo le caratteristiche previste dagli standard europei. L’investimento su Pontebba si aggiunge a quelli già realizzati a Tarvisio, Carnia, Tarcento, Gorizia e Monfalcone, tutti adeguati al modulo di 750 metri per i merci. Già programmati gli stessi interventi anche a Trieste Campo Marzio, a servizio del porto, Villa Opicina, nella relazione internazionale con la Slovenia e per finire, Cervignano Smistamento. La ferrovia Pontebbana ha acquisito recentemente nuovi traffici legati allo sviluppo costante del porto di Trieste, ma anche sul fronte dell’intermodalità di tutto il nord-est. Oltre il confine di Tarvisio, la rete ferroviaria austriaca è interessata da imponenti lavori infrastrutturali spalmati su molti itinerari ma soprattutto sui tunnel di base del Semmering e della Koralmbahn, due tasselli fondamentali per completare il corridoio Baltico-Adriatico. L’appuntamento finale è per il 2027, l’Italia la sua parte l’ha già fatta.
Piermario Curti Sacchi