Il titolare di un’impresa di autotrasporto di Frosinone, la Venditti Trasporti, è stato condannato in primo grado a dicembre 2020 a cinque anni per il reato di estorsione nei confronti di suoi cinque autisti. L’inchiesta copre eventi dal 2007 al 2012 ed è iniziata quando la Polizia Stradale ha fermato per strada alcuni conducenti della società, scoprendo manomissioni nei cronotachigrafi. Agli agenti, i cinque autisti hanno dichiarato che erano stati costretti a viaggiare con queste manomissioni sotto la minaccia del licenziamento. Quindi la Polstrada ha iniziato un’indagine e ha inviato i risultati alla Procura della Repubblica di Frosinone, che ha indagato il titolare dell’azienda, Giuliano Venditti, per estorsione. Dopo il rinvio a giudizio, a metà dicembre 2020 il Tribunale di Frosinone ha emesso la sentenza di primo grado, con una condanna a cinque anni all’imprenditore.
“Questa sentenza particolarmente severa è un caso nuovo, perché parte dalle segnalazioni della Polizia Stradale per processare un trasportatore per estorsione in quanto ha minacciato di licenziamento i dipendenti che avevano protestato contro la manomissione del cronotachigrafo”, spiega a TrasportoEuropa l’avvocato che ha rappresentato penalmente i cinque autisti, Giampiero Vellucci. “L’estorsione si ha quando si colpisce il patrimonio della persona offesa e in questo caso il giudice ha stabilito che gli autisti hanno patito un male ingiusto perché superando le ore di guida permesse dalla Legge hanno lavorato più del dovuto senza retribuzione per il periodo supplementare, mentre il datore di lavoro ha beneficiato di un maggior guadagno. Il reato è stato completato dalla minacce di licenziamento”.
Il pubblico ministero Samuel Amati aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi, ma il collegio giudicante presieduto da giudice Giuseppe Farinella, con a latere i giudici Chiara Doglietto e Marta Tamburro, ha comminato una sentenza maggiore, di cinque anni, più un risarcimento danni per gli autisti. Questi ultimi hanno lasciato il lavoro alla Venditti dopo l’avvio dell’inchiesta, per cautela.