Tutti gli indicatori del trasporto marittimo di container tra Asia ed Europa non mostrano segni di raffreddamento sul versante dei noli. Le compagnie marittime proseguono la politica dei blank sailing, ossia della riduzione o cancellazione dei servizi, diminuendo così la capacità di trasporto e quindi aumentando le tariffe. A ciò si aggiungono i sovrapprezzi, come quelli sull’alta stagione e sulla congestione dei porti, portando i noli a livello di record.
Lo Shanghai Containerized Freight Index del 31 dicembre 2020 mostra un aumento del 300% durante l’anno dei noli spot tra Asia ed Europa settentrionale, raggiungendo un valore assoluto di 4091 dollari per teu. Se consideriamo i viaggi tra Asia e Mediterraneo, l’incremento percentuale è leggermente più basso (266%), ma il valore assoluto più alto: 4286 dollari per teu. E già il gornale Loadstar riporta le previsioni degli operatori di ben 16mila dollari per trasportare un container da 40 piedi dall’Asia al Nord Europa nella seconda metà di gennaio 2021.
Questa situazione ha spinto le associazioni europee degli spedizionieri e dei caricatori Clecat ed European Shipper’s Council a scrivere alla Commissione Europea per chiedere un suo intervento, sostenendo che le compagnie marittime hanno violato i contratti vigenti aumentando i noli sottoscritti in precedenza e applicando sovrapprezzi. Una situazione che “sta causando danni alla crescita del commercio in una fase di recessione economica”.
E non è solo una questione di tariffe. Le associazioni affermano che gli spedizionieri che non intendono pagare i sovrapprezzi o gli aumenti si vedono sorpassare all’imbarco da quelli che invece pagano gli aumenti dei noli. Per esempio, chi ha un nolo stabilito da un contratto vede applicarsi onerosi sovrapprezzi e può vedersi rifiutare una prenotazione a favore di chi ha accettato un viaggio con tariffa spot.
In questo contesto si registra una forte carenza di container vuoti a causa del blank sailing, che riducendo i viaggi riduce anche i ritorni dei contenitori privi di carico. Così si accumulano container vuoti dove non servono, mentre può addirittura accadere, come sospettano gli spedizionieri statunitensi, che le compagnie marittime preferiscano portare in Asia container vuoti piuttosto che quelli pieni in esportazione dagli Usa. E su tale fenomeno hanno chiesto l’intervento della Federal Maritime Commission.