Dieci anni e mezzo dopo il disastro ferroviario della stazione di Viareggio, che causò la morte di 32 persone a causa di Gpl uscito da una ferro-cisterna deragliata, la Corte di Cassazione ha dichiarato prescritte le condanne emesse dalla Corte di Appello di Firenze per il reato di omicidio colposo, ritenendo legittime solo quelle per il reato di disastro ferroviario colposo e per cui dovrà essere avviato un nuovo processo di Appello. Nella sentenza diffusa l’8 gennaio 2021, i giudici di appello hanno anche assolto in via definitiva, perché il fatto non sussiste, le società coinvolte nella gestione e manutenzione dell’infrastruttura e delle ferro-cisterne, ossia Trenitalia, Rfi, Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania, Jungenthal Waggon e Mercitalia Rail.
Dal punto di vista giuridico, l’elemento che ha portato alla prescrizione dell’omicidio colposo è il mancato riconoscimento da parte della Cassazione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Ciò deriva dal fatto che i macchinisti del treno sviato non si sono costituiti parte civile nel processo e le altre vittime sono tutte persone che hanno subito danni fori dall’ambiente di lavoro ferroviario, mentre le norme sulla tutela del lavoro riguardano solo l’ambiente lavorativo e non quello esterno. Una motivazione che secondo alcuni avvocati avrà ripercussioni anche sulla definizione d’incidente sul lavoro.
La sentenza della Cassazione non annulla però tutte le condanne, perché ora la corte di Appello dovrà rivedere le condanne al netto dell’imputazione di omicidio colposo plurimo. Alcuni potranno avere condanne minori solo per il reato di disastro ferroviario, altri potranno essere assolti. I condannati in via definitiva sono rimasti dodici. Un caso a parte riguarda l’ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e di RFI, Mauro Moretti, (che ha rinunciato alla prescrizione) e l’ex amministratore delegato di RFI, Michele Mario Elia. Per loro i giudici hanno chiesto un nuovo processo di appello per ridiscutere anche nel merito la condanna subita per il reato di disastro ferroviario rispetto ad alcuni profili di colpa. Moretti avrà una ridefinizione della pena anche per il reato di omicidio colposo, perché è caduta l’aggravante dell’incidente sul lavoro.
La sentenza della Cassazione ha causato forti reazioni da parte dei parenti delle vittime e di una parte della politica e delle istituzioni. Il sottosegretario ai Trasporti, Roberto Traversi, ha dichiarato che “alle famiglie, durante le celebrazioni dello scorso 29 giugno, abbiamo rinnovato una promessa. Le loro lacrime e le loro cicatrici non resteranno vane, è arrivato il momento che questo Paese abbia una nuova legge sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che renda chiare le responsabilità di vigilanza e tuteli la sicurezza dell’utenza permettendo quindi che tragedie come quella di Viareggio non restino senza colpevoli”.