Sulla spinta della nuova Via della Seta, ma non solo, il sistema ferroviario dell'Est Europa sta conoscendo una stagione di forte sviluppo. In questo quadro rientra la costruzione di un nuovo terminal intermodale sulla rotta tra l’Ungheria, l’Ucraina e quindi la Russia. L’infrastruttura, conosciuta come East-West Gate (Ewg), sorgerà a Fényeslitke nel nord-est dell’Ungheria e sarà la maggiore piattaforma logistica in quest’area geografica sempre più cruciale nelle relazioni transcontinentali. Il progetto è supportato da una società privata costituita nel 2018 che investe in quest’opera una sessantina di milioni di euro con un contributo pubblico di otto milioni. Il taglio del nastro è previsto entro la fine di gennaio 2022.
L’area di interscambio avrà una superficie di 850mila metri quadri con un polo logistico di magazzini di stoccaggio per 15mila metri quadri iniziali, ma con ampie possibilità di estensione. La capacità annuale del terminal dotato delle più avanzate tecnologie sarà di un milione di teu. Lo scalo inizierà a operare con una gru a portale su un binario lungo 850 metri ma si prevede già di incrementare le potenzialità con l’inserimento di una seconda gru su tre binari di smistamento adatti a ricevere treni completi di 740 metri, secondo lo standard europeo. Le gru potranno operare su container da 45” mentre per la gestione dei semirimorchi sono previsti caricatori mobili e trattori per la movimentazione.
Una delle caratteristiche del terminal sarà di poter ricevere treni merci dotati di carri sia a scartamento largo, secondo lo standard russo adottato in Ucraina, sia a scartamento internazionale diffuso in tutta l’Europa con la sola esclusione della Penisola iberica. Questo facilita le operazioni di smistamento.
Il transito attraverso l’Ucraina sulla rotta Komorò-Zàhony-Chop avvantaggia soprattutto i paesi dell’Europa centrale e sudorientale. Il percorso dalla Cina alla Slovacchia, all’Ungheria, ai paesi baltici, ma anche all’Italia attraverso l’Ucraina è più breve e tendenzialmente il più economico, anche se finora i trasporti hanno privilegiato soprattutto l’itinerario attraverso la Polonia. Da questo punto di vista, la società statale Ukrzaliznycja (Ukrainian Railways) gestisce una rete sviluppata di treni container a tal punto che il 55% dei contenitori esportati e importati dal paese transita su rotaia.
Dal canto suo, l’Ungheria ha avviato da tempo un vasto programma di potenziamento e ammodernamento della propria rete ferroviaria. La principale relazione verso est, tra l'ungherese Lökösháza e la romena Curtici, è stata la prima a essere adeguata ed elettrificata per essere utilizzata soprattutto nelle relazioni ferroviarie merci. Dopo la tratta centrale che dalla capitale Budapest raggiunge l’importante nodo di Püspökladány, sono in corso i lavori fino a Biharkeresztes, vicino al confine romeno verso Oradea nella regione della Transilvania. Lunga poco più di 55 km, la linea viene ricostruita in modo da sopportare carichi fino a 22,5 tonnellate per asse, adatta quindi al transito dei convogli merci pesanti ed elettrificata con il moderno sistema a 25 kV e frequenza industriale e con segnalamento europeo Ertms/Etcs.
Piermario Curti Sacchi