A gennaio 2021 è terminata la lunga vicenda giudiziaria del racket dei parcheggi davanti allo stabilimento di conserva di pomodoro Princes di Foggia con la conferma da parte della Cassazione delle condanne inflitte nel processo Saturno a esponenti del clan Sinesi-Francavilla. La vicenda è arrivata in Cassazione per un ricorso degli avvocati della difesa, che hanno chiesto l’esclusione dell’aggravante mafiosa o la ripetizione del processo di Appello, che aveva condannato a 12 anni Roberto Sinesi, considerato uno dei capi della Società Foggiana, come era chiamato il clan di Foggia.
Sinesi è considerato il mandante di cinque estorsioni e due tentativi di estorsione nei confronti di camionisti che svolgevano la campagna dei pomodori. Secondo i giudici, il clan chiedeva a ogni autista 50 euro per poter sostare senza danni davanti allo stabilimento in attesa dello scarico. È stato condannato a 10 anni anche anche Cosimo Giardiello, titolare di un’azienda di autotrasporto, a 8 anni il suo dipendente Raffaele La Tegola, mentre il parcheggiatore Luigi Speranza è stato condannato a 10 anni. Luciano Cupo, uno stretto collaboratore di Sinesi, ha ricevuto una condanna a 4 anni durante il rito abbreviato.
I giudici hanno definito questo gruppo “altamente terribile”, ritenendo che la somma di 50 euro chiesta a ogni camionista non è irrisoria perché il progetto della banda era estendere l’estorsione a quanti più trasportatori possibili. Moltiplicando quindi questa somme per l’elevato numero di veicoli industriali che durante la campagna del pomodoro si ferma davanti allo stabilimento, la cifra finale può diventare tutt’altro che trascurabile.