Dopo due anni che si potrebbero definire di sostanziale rodaggio, è entrato in una fase ormai operativa lo scalo merci di Marzaglia, in provincia di Modena. Realizzato dopo una lunga gestazione sulla variante modenese della linea ferroviaria tradizionale Milano-Bologna attivata in seguito al progetto Alta velocità, il terminal ha avviato timidamente la sua attività il 9 gennaio 2019 con l’arrivo da Limburg in Germania del primo treno carico di argilla. Ma è solo dal dicembre 2020 e quindi da inizio 2021 che è arrivata la svolta per la struttura gestita da Terminali Italia, società del gruppo Ferrovie dello Stato attraverso Rfi.
Accanto al tradizionale traffico a carro - indirizzato soprattutto al trasporto di materie prime provenienti dal nord Europa per le aziende ceramiche della zona - è con il servizio container che si è fatto un passo avanti con una marcia in più per il terminal, a dimostrazione che sono ormai quelli intermodali i servizi più richiesti e competitivi. In particolare, hanno iniziato a operare Medway e Medlog del gruppo MSC con sei coppie settimanali verso il porto della Spezia insieme a tre coppie gestite da Mercitalia su Genova. La società del gruppo Fs ha quindi allargato il raggio d’azione con quattro relazioni sempre settimanali verso la tedesca Lubecca e il suo porto commerciale.
Su una superficie di 17 ettari, Marzaglia ha avviato la sua attività disponendo di due binari sino a crescere con sei binari per il carico e scarico oltre a un binario per la manovra, tutti di lunghezza compresa tra 500 e 740 metri, quindi in parte rispondenti allo standard europeo. La movimentazione avviene attraverso due gru a portale, tre gru semoventi e due locomotori da manovra. Il terminal risulta completamente integrato nell’adiacente stazione Rfi di Marzaglia, riservata esclusivamente al traffico merci e dotata di sei binari di arrivo e partenza e tre aste di manovra. Da qui si possono formare tutte le relazioni ferroviarie, comprese quelle su Verona e quindi verso la Germania. Nonostante la ritrovata operatività e un ruolo ormai definito, allo scalo di Marzaglia resta un sogno nel cassetto, quello di un collegamento ferroviario elettrificato con Dinazzano in modo da mettere in rete le piattaforme merci dell’area reggiano-modenese che comprendono anche il terminal di Rubiera.
Piermario Curti Sacchi