Un passo avanti e mezzo indietro nella costruzione del tunnel di base del Brennero, la maggiore infrastruttura ferroviaria destinata al traffico merci attualmente in cantiere in Europa. A fine gennaio 2021 è stato pubblicato il bando di gara per il lotto lavori della Gola del Sill-Pfons (indicato con la sigla H41), in pratica la tratta principale in territorio austriaco verso Innsbruck che si sviluppa per 23,3 km, oltre alle opere accessorie. L’importo contrattuale è fissato in 688 milioni di euro. Una volta assegnati i lavori le imprese aggiudicatarie avranno a disposizione sei anni e mezzo per concluderli.
Con questo maxi-bando in teoria tutta la galleria di base del Brennero dovrebbe essere appaltata o addirittura in fase avanzata di costruzione se non fosse per l’incidente di percorso che ha caratterizzato il lotto austriaco Pfons-Brennero. Qui i cantieri erano stati regolarmente avviati nel 2018, per un importo che sfiora il miliardo di euro, ma la lancetta dell’orologio si è fermata il 27 ottobre 2020, quando in seguito a un contenzioso tra il concessionario BBT Se e il consorzio di imprese costruttrici si è arrivati alla rottura. Brenner Basistunnel ha revocato l’affidamento dei lavori, avviando immediatamente una ricognizione del progetto che sarà ottimizzato suddividendolo in due distinti lotti da rimettere in gara nell’autunno 2021.
Ovviamente questo fatto comporterà uno slittamento dei tempi di realizzazione di un’opera giudicata essenziale per rispondere alla forte domanda di trasporto merci sull’asse del Brennero e per favorire un riequilibrio modale tra gomma e ferro (il modello di esercizio del tunnel ferroviario di base prevede 80% traffico cargo e 20% passeggeri).
Se la situazione sul versante austriaco appare come minimo delicata, su quello italiano si avanza a grandi tappe. Il lotto Mules 2-3 del valore di 993 milioni di euro assegnato a un consorzio che vede in campo tra le altre Astaldi, Ghella e Oberosler dopo aver completato lo scavo delle due canne verso sud sta ora operando con determinazione in direzione austriaca. Il lotto Sottoattraversamento Isarco del valore di 301 milioni in mano a Webuild (già Salini-Impregilo) ha appena visto lo scavo di uno dei due tunnel sotto il torrente attraverso un’avanzata tecnologia basata su pozzi di profondità e congelamento dei terreni attraversati. Nel complesso, nei due lotti italiani è stato scavato il 64% delle gallerie principali e delle interconnessioni con la linea storica.
Piermario Curti Sacchi