Il merito va alla Via della Seta, quello di far crescere nuove relazioni transfrontaliere, rompere antichi isolamenti e favorire nuove opportunità. Se la Belt and Road ha fatto d’apripista, ora questa arteria principale incomincia a ramificarsi. È con questo spirito che i governi di Afghanistan, Pakistan e Uzbekistan hanno firmato un piano strategico per dare vita a una nuova ferrovia trans-afghana di 573 chilometri che collegherà l'Asia centrale con i porti sul Mar Arabico. In base all'accordo, le tre parti daranno il via a uno studio per individuare il percorso più favorevole, insieme con un’analisi preliminare sulla fattibilità del progetto.
La linea partirà da Mazar-i Sharif, quarta città afghana nel nord del Paese, passando per Kabul fino a Peshawar, in Pakistan, e si collegherà con l'attuale linea transfrontaliera da Termez nell’Uzbekistan a Mazar-i Sharif, inaugurata nel gennaio 2012, che offre un collegamento ferroviario diretto tra il Pakistan e la capitale uzbeka di Tashkent. L'accordo segue la firma nel dicembre 2020 di un'altra proposta congiunta da parte dei rappresentanti dei tre governi, che ha delineato i piani per raccogliere sul mercato del credito poco meno di 4 miliardi di euro. Le maggiori organizzazioni istituzionali hanno espresso interesse per questo progetto, dalla Banca Mondiale, all’europea Bei, alle banche asiatiche.
Il nuovo corridoio ferroviario offrirà sia servizi passeggeri sia trasporto merci e dovrebbe migliorare l'economia e la connettività della regione, in particolare per l'Afghanistan e l'Uzbekistan ora senza sbocchi significativi soprattutto verso le rotte marittime. La nuova ferrovia si interconnette anche con la linea transfrontaliera di 112 km da Atamyrat nel Turkmenistan ad Andkhoy nell’Afghanistan e Peshawar nel Pakistan. La linea è stata aperta all’esercizio in due tappe, la prima da Atamyrat ad Akina di 88 km nel novembre 2016, la seconda per Andkhoy il 14 gennaio 2021 e comprende 24 km di tracciato principale e sei di interconnessioni.
Piermario Curti Sacchi