L’Ufficio Federale dei Trasporti della Confederazione Elvetica ha diffuso i dati sul transiti delle merci attraverso le Alpi, mostrando che su questa rotta nel 2020 hanno viaggiato 34,8 milioni di tonnellate su strada e rotaia, con una riduzione del 5,5% rispetto all’anno precedente. Secondo l’ente svizzero, questo calo è causato dalla contrazione della produzione industriale causato dalla pandemia di Covid-19. Ne ha sofferto di più la rotaia, che lo scorso anno ha perso il 6,2% dei volumi, mentre su strada sono avvenuti 863mila transiti, con una riduzione del 4%. Ciò ha portato la quota del treno al 71,9%, ossia lo 0,5% in meno rispetto all’anno precedente.
L’Uft precisa che nel secondo semestre dell’anno, con l’allentamento delle regole sulla Covid-19, c’è stata una ripresa del treno e dell’autotrasporto. Per quest’ultimo, la ripresa è stata più rapida a causa soprattutto delle restrizioni al transito ferroviario lungo la linea del Sempione a causa di lavori di manutenzione avvenuti in estate.
L'Uft ha anche diffuso i risultati di una ricerca, avvenuta su un intervallo di cinque anni sulla base di sondaggi e analisi, che riguarda la struttura del traffico transalpino. Tale ricerca mostra che il carico medio dei veicoli industriali è diminuito del sei percento dal 2014 al 2019. Non è una buona notizia perché mostra che sono aumentati i viaggi a vuoto dei camion, a causa dell’aumento della concorrenza nell’autotrasporto internazionale. Per favorire il treno, il Consiglio Federale e il Parlamento hanno adottato alcuni provvedimenti, come la riduzione delle tariffe di traccia e uno sconto per i treni lunghi, ma anche modifiche al pedaggio per i veicoli industriali, che saranno introdotto a metà del 2021.