Finora si era assistito alla progressiva chiusura nel corso degli anni di linee ferroviarie secondarie giudicate improduttive, i famosi “rami secchi” come spesso queste tratte sono stati definite in Italia. Con una svolta controcorrente, e per molti versi inattesa, la Germania ha deciso di imboccare la strada della riapertura di numerose linee ormai dismesse. E non si tratta di un’iniziativa poco più che simbolica: Deutsche Bahn ha deciso di riattivare un primo pacchetto di venti linee per una lunghezza complessiva di 245 chilometri. Ma questo è solo un primo passo, perché un gruppo di lavoro di DB ha individuato una serie di tratte da riaprire all’esercizio per un totale di 1300 chilometri per le quali esiste un potenziale di traffico, una volta valutato il rapporto tra costi e benefici.
Alla base di questa scelta non c’è solo l’esigenza di tornare a offrire un servizio a favore dei territori, e questo dal punto di vista dei treni passeggeri, ma anche la necessità di disporre di itinerari alternativi per le merci, vista la saturazione di numerose relazioni principali. Ma potrebbe essere anche una risposta in caso di perturbazioni nell’esercizio. La lezione, se vogliamo, viene da lontano, dal ricordo di Rastatt quando il 12 agosto 2017 il cedimento dei binari vicino alla località tedesca nel Baden-Württemberg ha comportato la chiusura della linea lungo la valle del Reno per 51 giorni e un danno per l’economia quantificato in due miliardi di euro.
Così come in tempi più recenti, nel marzo 2021, c’era stata la chiusura della linea alla destra del Reno in seguito a una frana di vaste proporzioni che ha comportato un allungamento di percorso per i treni merci fino 300 chilometri e tutto questo lungo un itinerario del Corridoio merci Reno-Alpi che rappresenta circa la metà del traffico commerciale internazionale con l’Italia. Ovviamente le linee che saranno riaperte all’esercizio non hanno la stessa valenza di quelle interessate dagli eventi appena ricordati, ma comunque rappresentano il completamento di una maglia che può fornire valide alternative di percorso sia su itinerari meno congestionati, sia in caso di emergenza.
L’individuazione dei percorsi da attivare è stata messa a punto da DB Netz, il gestore della rete ferroviaria, con il confronto dei Länder federali e di varie autorità, ma coinvolgendo nel progetto anche associazioni di settore come Allianz pro Schiene (gruppo di pressione a favore della ferrovia) e l’Associazione delle aziende di trasporto tedesche VDV e nello specifico VDV Railway. Per favorire la riapertura di linee che erano state temporaneamente o definitivamente sospese, gli operatori economici chiedono alle Autorità federali di rivedere i criteri attuali di valutazione costi/benefici, perché giudicati troppo penalizzanti, mentre occorre inserire nel bilancio socioeconomico anche i benefici ambientali sempre più rilevanti.
Piermario Curti Sacchi