Il fermo di numerosi magazzini imposto nel 2020 dalla pandemia di Covid-19 ha frenato il mercato italiano dei carrelli elevatori, che ha mostrato un calo del dieci percento rispetto all’anno precedente. Lo rivela la rilevazione dell’associazione Aisem, che però mostra andamenti diversi secondo la tipologia dei carrelli: quelli da magazzino soffrono meno, con un calo del sette percento, mentre i frontali scendono a doppia cifra: - 17% per quelli elettrici e -19% per quelli termici. In termini assoluti, nel 2020 sono state vendute complessivamente 45.408 unità, con una netta prevalenza dei carrelli da magazzino (30.796 unità), seguiti dai frontali elettrici (12.318 unità) e dai frontali termici (2294 unità).
La regione più dinamica è la Lombardia, dove sono stati venduti 11.766 carrelli elevatori, seguita a grande distanza dal Veneto (6323 unità) e dall’Emilia Romagna (6195 unità). Si nota un aumento di quota nel mercato del Sud, con la Campania passata dal 6% al 7%, la Sicilia e la Puglia dal 3% al 4%. Secondo Aisem, questo incremento è dovuto al settore alimentare. Loreno Leri, coordinatore Comitato Statistiche sezione Carrelli Industriali Aisem ritiene che “il leggero calo del 2020 è, tutto sommato, un buon risultato, considerando il blocco totale del settore industriale del primo semestre che ha contratto il mercato per almeno tre mesi. Si è visto comunque un buon recupero verso la seconda parte dell'anno, recupero che nel 2021 è ancora più sensibile”.
Sul processo di elettrificazione dei carrelli elevatori è intervenuto Mirko Brambilla, vice capo sezione Carrelli Industriali Aisem: “Il processo di elettrificazione dei frontali termici guidato dalle nuove tecnologie di alimentazione Li-Ion e Fuel Cell non sta dando ancora un contributo significativo all'aumento della quota di mercato dei frontali elettrici Cl1. In controtendenza è invece la gamma da 7-18 ton dove la corsa all'elettrificazione sta significativamente innovando il settore con nuove tecnologie elettriche totalmente green power ad emissioni zero”.