Uno sguardo rivolto soprattutto al sud, ma anche una chiara attenzione verso i nodi ferroviari dell’Italia del nord. È quanto prevede il Piano commerciale Rfi aggiornato alla luce del Pnrr con l’edizione agosto 2021. Qui si scoprono molte carte interessanti su dove saranno indirizzati gli investimenti nello spirito della nuova programmazione indicata dal Piano di Ripresa e Resilienza.
Per quanto riguarda il sud, che assorbe la maggior parte delle risorse, si tratta di una serie di conferme sulle nuove linee Napoli-Foggia, Palermo-Catania, Catania-Messina e Salerno-Reggio Calabria, ma con l’indicazione specifica che tutti questi nuovi itinerari saranno adatti al transito dei treni merci, senza limiti di sagoma per i trasporti intermodali (profilo prevalente PC/80, o parzialmente PC/45 high cube), acclività intorno al 12 per mille e modulo dei binari di 750 metri secondo lo standard europeo.
In tutte queste linee è previsto il segnalamento Etcs L2. Anche gli itinerari indicati dal Piano Rfi come “connessioni diagonali” e precisamente la Roma-Pescara, la Orte-Falconara e la Taranto-Battipaglia, per le quali sono previsti interventi di adeguamento e potenziamento è confermata la presenza della sagoma con il massimo profilo e il modulo merci 750 metri (salvo pochissime eccezioni).
E veniamo alle linee e ai nodi ferroviari del nord. Le nuove linee AC Brescia-Verona e soprattutto la Verona-Vicenza, in fase avanzata di costruzione, saranno realizzate secondo gli standard di interoperabilità delle reti Ten-T Core Merci. Il fascio merci della stazione di Vicenza sarà adeguato al modulo 750 metri e profilo PC/80. Più corposi gli interventi su Verona. L’ingresso da ovest prevede la realizzazione di una linea indipendente per i treni merci lunga 3,3 km che consentirà di liberare in parte il nodo della città scaligera dai flussi lungo il Brennero e potenzierà i collegamenti con lo scalo merci di Verona Quadrante Europa.
A est è previsto un nuovo fascio merci di tre binari, lo scalo Cason, che permetterà di ricevere i treni diretti al Quadrante Europa da Milano e di supportare la gestione del traffico di tutto il nodo di Verona. La linea Verona-Brennero sarà aggiornata dal punto di vista tecnologico per predisporla alla migrazione verso il sistema Etcs. Lungo la stessa direttrice transpadana si interverrà anche sullo scalo di Brescia (Brescia Fascio Merci) con l’adeguamento degli attuali binari a 750 metri e la realizzazione di sei nuovi binari di circolazione con una nuova asta di manovra lato Milano.
Gli interventi nel nord Italia prevedono anche una serie di investimenti su Genova. In particolare, sarà riattivato l’impianto retroportuale di Genova Campasso, con possibilità di gestire treni completi per tutte le destinazioni. Inoltre si prevede la realizzazione di una nuova stazione denominata Genova Marittima Fuori Muro, in corrispondenza dell’attuale parco di Fuori Muro.
L’impianto sarà dotato di un apparato computerizzato con giurisdizione su sette binari elettrificati alcuni dei quali dotati di tronchini di sosta, adatti alla formazione di treni completi provenienti dalle banchine portuali attraverso aste di manovra centralizzate. Per tutti questi progetti, o almeno la prima fase, l’orizzonte temporale è il 2026 come prevede espressamente il Pnrr. La scommessa è aperta.
Piermario Curti Sacchi