La ripresa del porto di Taranto, con le speranze legate anche alla gestione del terminalista turco Yilport, passa anche da nuovi collegamenti con la rete ferroviaria. Rfi in meno di un anno dalla pubblicazione del bando di gara, ha assegnato i lavori per la realizzazione del fascio binari arrivi/partenze e presa/consegna in zona Parco di San Nicola nella stazione del capoluogo tarantino. Il nuovo fascio è elettrificato e centralizzato con gli apparati di stazione. Questi binari si collegheranno con la piastra logistica, quindi con il quarto sporgente e con il primo sporgente del porto di Taranto. L’appalto del valore di poco inferiore a 11,5 milioni di euro è stato assegnato a Cefi, impresa di costruzioni edili ferroviarie di Casoria insieme al Consorzio Aico. L’opera, in parte finanziata con fondi comunitari, prevede 15 mesi di lavori.
Il progetto fa parte del secondo lotto di interventi per potenziare i collegamenti ferroviari, previsti nel Piano commerciale Rfi per rilanciare la modalità ferroviaria in scali e porti commerciali. A interventi conclusi Taranto avrà una potenzialità di 14 coppie di treni al giorno. Secondo la documentazione dell’Autorità portuale, l’intervento si sviluppa planimetricamente a nord della fascia compresa tra il primo e il quarto sporgente. L’impianto ha la funzione di presa/consegna e arrivi/partenze per la piattaforma logistica: ingestione a Rfi, si sviluppa quasi interamente sul sedime dell’impianto preesistente in corrispondenza del fascio San Nicola.
Il nuovo scalo è costituito da due binari lunghi 750 metri secondo lo standard europeo, centralizzati nell’apparato della stazione di Taranto. Inoltre è previsto un terzo binario per il giro locomotore e un’asta di manovra di lunghezza adeguata (oltre 750 metri). Il fascio merci sarà collegato in modo indipendente alla linea Bari-Taranto con una connessione percorribile a 60 km l’ora, il miglior standard per un raccordo. Questo intervento consentirà anche una razionalizzazione d tutti i binari dedicati alle merci nella stazione di Taranto.
Piermario Curti Sacchi