La fase acuta dell’emergenza delle pandemia di Covid-19 ha lasciato a terra gran parte della flotta di aerei passeggeri, mentre è aumentata la domanda di trasporto merci. Così, diverse compagnie hanno rimosso i sedili dalle cabine dei primi per caricare merce. La successiva ripresa dei viaggiatori ha rimesso in volo numerosi apparecchi, ma usare quelli passeggeri per le merci è ancora una necessità per la filiera logistica e una fonte d’introito per le compagnie.
Per farlo, però, bisogna avere una specifica autorizzazione delle Autorità di controllo dell’aviazione, perché bisogna soddisfare alcuni requisiti tecnici di sicurezza, in primo luogo quelli contro gli incendi, oltre che limiti sul numero di apparecchi da usare e sulle ore di volo per ciascun aereo. In Europa, l’autorizzazione viene dalla European Union Aviation Safety Agency, che alla fine agosto la ha estesa fino al 31 luglio 2022. In precedenza, a luglio, anche la statunitense Federal Aviation Administration aveva esteso l’autorizzazione, ma finora sino alla fine di quest’anno.
Originariamente, l’ European Union Aviation Safety Agency aveva stabilito un numero massimo di aerei da convertire in 2500 per l’anno 2021 e ciascun apparecchio non poteva superare le duemila ore di volo. La proroga è stata concessa anche perché il numero di aerei effettivamente convertiti al 30 giugno 2021 è stato “significativamente inferiore” alle previsioni. Restano i limiti alle tipologie di merce che si possono caricare su questi apparecchi: sono escluse quelle pericolose, la posta, le batterie, prodotti con angoli sporgenti o punte e animali vivi.