Un nuovo caso di adulterazione di gasolio è stato scoperto in Italia, ma questa volta non in autocisterne o depositi di carburante, ma direttamente nelle cisterne di diversi impianti di distribuzione, dopo un’analisi dei rischi svolta dall’Ufficio Controlli Accise, energie e alcoli dell’Agenzia delle Dogane. Ciò che ha spinto il Gruppo Operazioni della Direzione Generale ADM a prelevare i campioni dalle cisterne dei distributori è l’analisi dei documenti elettronici di accompagnamento utilizzati dai depositi di carburante (e-DAS), che riportavano quantitativi di benzina e di gasolio incongruenti con quelli ricevuti.
L’esito del laboratorio d'analisi ha mostrato che il prodotto esaminato non è conforme alle specifiche previste per il gasolio per autotrazione. Quindi, i funzionari dell’amministrazione hanno sigillato le pompe e sequestrato migliaia di litri di gasolio. “L’attività costituisce la diretta applicazione delle norme antifrode recentemente introdotte nel settore ed è stata attuata sul territorio grazie alla programmazione di interventi mirati del Gruppo CP Operazioni inserito nelle strutture della Direzione Generale. Le attività ispettive e di verifica sono tutt’ora in corso e continueranno anche nelle prossime settimane”, ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia, Marcello Minenna. I responsabili degli impianti sono stati denunciati per frode in commercio e violazione del divieto di commercializzazione di gasolio non conforme alle specifiche qualitative di Legge.