Anche l’autotrasporto canadese soffre del ricambio generazionale alla guida dei veicoli industriali e secondo Trucking HR Canada già oggi mancano all’appello ventimila camionisti, che entro il 2023 potrebbero diventare 23mila a causa del progressivo pensionamento dei conducenti ora attivi. Un problema grave, perché nel Paese nord-americano il novanta percento delle merci viaggia su strada e il comparto del trasporto è in crescita per il buon andamento dell’economia. Secondo una valutazione d’Indeed Canada, la retribuzione media degli autisti di veicoli industriali è di 23,45 dollari canadesi l’ora (pari a 15,80 euro). Considerando che l’orario lavorativo è di quaranta ore la settimana, ciò significa 48mila dollari canadesi l’anno (circa 32.300 euro), ma secondo il sito talent.com un autista bravo ed esperto, e quindi richiesto dalle imprese, può raggiungere i 58mila dollari canadesi l’anno (circa 39mila euro). In Canada è frequente il cambio d’azienda per trovare una condizione di retribuzione o lavoro migliore.
Una via per affrontare la carenza è incentivare l’ingresso delle donne, che ora sono solo il 3,5% dei 300mila autisti che operano in Canada. Lo sta facendo il Governo dell’Ontario, che ha attivato un programma per la formazione dei camionisti dedicato anche a loro, oltre che ad altri gruppi sotto rappresentati nel settore. Inoltre, il Canada, a differenza di altri Paesi, permette l’immigrazione di autisti di veicoli industriali, che è una delle professioni compresa nella lista di quelle ammesse (codice Noc 7511). Sulla base dell’età, della conoscenza della lingua, dell’istruzione e delle competenze, per ogni domanda d’immigrazione viene stilato un punteggio. Il visto è concesso in tre modi: direttamente tramite la procedura Express Entry, con un’offerta di lavoro in mano o con una nomina proveniente da una delle provincia canadesi.