La crisi dell’autotrasporto britannico causata dalla carenza degli autisti in Gran Bretagna sta peggiorando, anche perché le blande misure prese finora dal Governo non stanno mostrando risultati. Ora è la volta della distribuzione di carburanti. In realtà già durante l’estate alcuni distributori sono rimasti a secco per qualche giorno, ma alla fine di settembre la situazione sta peggiorando, al punto che BP ha chiuso temporaneamente alcuni impianti (si stima un centinaio) e sta limitando il rifornimento ad altri, proprio perché non si trovano conducenti per guidare le autocisterne. La società precisa di stare rifornendo in modo prioritario le stazioni di servizio delle strade principali e delle località con maggior densità di popolazione. Il quotidiano britannico The Guardian precisa che la società di autotrasporto Hoyer, che svolge la distribuzione a 1200 impianti per conto di BP con quattrocento autisti, starebbe soffrendo della carenza di personale. Anche Esso ha chiuso alcuni distributori che sorgono nei centri commerciali di Tesco.
La stampa britannica riferisce che si stanno già creando code di automobilisti alle stazioni di servizio per rifornirsi, anche se il Governo invita la popolazione a no affollarsi, negando la carenza di carburante. Questa situazione starebbe spingendo il Governo ad attuare un provvedimento che le associazioni del trasporto e della logistica chiedono da mesi, senza finora essere ascoltate. È la rimozione agli ostacoli all’immigrazione di autisti stranieri. Il 24 settembre, infatti, il ministro dei Trasporti britannico Grant Shapps non ha escluso di rilasciare visti d’ingresso a breve termine per conducenti di veicoli industriali provenienti dall’Unione Europea. Un’altra misura che Londra sta valutando è usare l’esercito per la distribuzione, ma certamente i militari non riuscirebbero a fare il lavoro di 100mila autisti, tanti sono quelli che mancano in Gran Bretagna.